La Rivista

La Rivista Primo Piano e le sue applicazioni sempre più verticali". “Dal report - ha sottolineato Valeria Brambilla, AD di Deloitte & Touche SpA - emerge con chiarezza lo straordinario contributo della cultura italiana alla nostra economia: nel 2023 il valore aggiunto ha superato i 100 miliardi e si sono registrati oltre 1 milione e mezzo di addetti. Ma oltre agli impatti strettamente economici ed occupazionali, esistono anche gli impatti della cultura relativi ad aspetti quali competenze, diversità ed inclusione, che possiamo oggi misurare grazie a nuovi modelli di misurazione e rendicontazione della cultura”. “Grazie alla misurazione di quanto la cultura – ha detto ancora Brambilla - contribuisca allo sviluppo sostenibile, come suggerito dall’UNESCO con riferimento all’Agenda 2030 dell’ONU, possiamo meglio governare e valorizzare i molteplici impatti generati dalla cultura – ben più ampi di quelli esclusivamente economici, che per altro devono essere sistematicamente misurati anche per una migliore allocazione delle risorse private, pubbliche e del Terzo Settore. Inoltre, si tratta di impatti che contribuiscono anche ad altri settori dell’economia come il turismo e l’hospitality”. “La filiera culturale e creativa ha raggiunto in Italia una dimensione industriale rilevante, come testimoniano i dati del Rapporto e deve poter rappresentare un asse portante delle politiche di rilancio economico e sociale del nostro Paese – ha spiegato il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri – Fornire un supporto finanziario adeguato è prerequisito essenziale per consentire al settore di affrontare le sfide poste dalla digitalizzazione e attivare un cambio di passo nel ritmo degli investimenti, pubblici e privati. Attualmente i Comuni destinano solo il 28% della spesa in conto capitale alle attività culturali. Come banca pubblica per lo sviluppo sostenibile del Paese attraverso lo Sport e la Cultura, è nostro compito sostenere gli operatori del mercato con una finanza volta alla promozione di progetti ad alto impatto per i territori, rivolgendo un’attenzione particolare al Mezzogiorno, custode di un enorme patrimonio culturale da valorizzare.” Settori generatori di ricchezza Io Sono Cultura permette di analizzare l’evoluzione della filiera in termini di produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro. Osservando le dinamiche della produzione nazionale dei settori culturali e creativi, si rileva che continua la crescita del settore dei Software e Videogiochi, che si conferma il maggiore generatore di ricchezza della filiera con 16,7 miliardi di euro di valore aggiunto (il 16% dell’intera filiera, +10,5% rispetto al 2022) e con un incremento dei posti di lavoro di oltre 16 mila unità (il 13,1% della filiera, +8,7% rispetto al 2022). I dati dell’intero mercato digitale italiano riflettono questa tendenza, evidenziando come la componente legata al mondo business abbia puntato sulla digitalizzazione come opportunità per migliorare la propria posizione competitiva. Il secondo comparto per ricchezza prodotta e numero di occupati è quello dell’ Editoria e Stampa, con valori rispettivamente pari a 11,5 miliardi di euro (l’11,1% della filiera, +2,7% rispetto all’anno precedente) e più di 196 mila addetti (il 12,7%, +0,7%). Le attività dell’ Architettura e Design generando 8,6 miliardi di euro (l’8,2% della filiera) incrementano la ricchezza prodotta del +6,6% rispetto all’anno precedente, crescita sensibilmente più importante per le società di architettura più strutturate e di maggiori dimensioni. Da sottolineare, inoltre, come nel campo della valorizzazione del Patrimonio storico e artistico l’occupazione, che vale il 3,7% sull’intero sistema culturale, continua a crescere (+6,9%) e a recuperare, seppur non completamente, le perdite di posti di lavoro registrate dopo il 2019. Mezzogiorno in ripresa Dall’analisi territoriale, contrariamente agli anni precedenti, nel 2023 si evidenzia un Mezzogiorno in ripresa, grazie ad aumenti più rapidi rispetto ai valori medi nazionali: se la differenza è minima per il valore aggiunto (+5,7% anziché +5,5%), risulta più accentuata in termini di crescita di occupati (+4,0% rispetto ad una crescita media nazionale pari a +3,2%). La maggior dinamicità del Sud del Paese di quest’ultimo anno è legata alla componente Core e, in particolare, ad alcuni comparti tra cui spiccano l’ Architettura e il Design, l’ Editoria e Stampa, le Performing Arts e Arti Visive così come le attività di Software e videogiochi. In particolare spiccano gli incrementi della Calabria (+10,1% in termini di valore aggiunto e +6,8% per l’occupazione) e della Sardegna La Rivista · Settembre 2024 45

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=