IL VINO ITALIANO ALL’ESTERO L a nuova campagna vendemmiale si inserisce in momento di forte complessità per il settore vino su scala globale. In questo contesto, caratterizzato dal cambiamento dei modelli di consumo, dalle difficoltà congiunturali e dall’impatto dei cambiamenti climatici, l’Italia sta dimostrando più anticorpi dei competitor, a partire dalla Francia. Sul fronte della domanda, infatti, i consumi delle famiglie italiane risultano in lieve calo rispetto alla prima metà dell’anno scorso, e i segnali positivi dai mercati esteri non bastano a bilanciare le perdite interne. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv-Ismea su dati Istat, il primo semestre 2024 si è chiuso con risultati meno brillanti di quanto ci si aspettasse, a +2,4% sui volumi (a/a) e +3,2% in valore, complice una primavera sottotono rispetto al primo quadrimestre (ad aprile si registravano ancora crescite del 6-7%). Gli spumanti sono i veri protagonisti e tornano a fare da traino all’export nazionale con +11% in volume e +7% negli incassi. Sfusi e bag in box, invece, hanno visto scendere le consegne all’estero del 6% e 5%. Reggono i vini in bottiglia grazie soprattutto alle Igt. Tra i Paesi clienti, si sottolinea la lieve ripresa degli Usa e del Regno Unito a fronte della frenata di Canada, Francia e Svizzera. Il dato Svizzera In totale, nel 2023 sono stati importati in Svizzera 169 milioni di litri di vino. Ciò equivale a un calo di 9,7 milioni di litri rispetto al 2022 (-5,5 %). Come negli anni precedenti, il volume del contingente doganale (170 mio. l) non è stato esaurito. Il quantitativo importato nel quadro del contingente ha subito una flessione significativa, pari a 10,1 milioni di litri (-6,8 %) e in linea con gli anni precedenti, attestandosi a 138 milioni di litri. Nel dettaglio, le importazioni di vino rosso e quelle di vino bianco sono diminuite in modo significativo, sebbene le prime abbiano segnato una flessione (-7,4 %) di quasi il doppio rispetto a quelle di vino bianco (-3,4 %). Nel 2023 sono stati importati 103 milioni di litri di vino rosso, di cui 69 milioni di litri in bottiglia e 34 milioni di litri sfusi (incl. Bag in Box). Le importazioni di vino rosso in bottiglia sono diminuite del 6 %, quelle di vino rosso sfuso del 10,2 %. Le importazioni di vino bianco ammontano complessivamente a 39,4 milioni di litri, di cui 22,4 milioni di litri in bottiglia e circa 17 milioni di litri sfusi. Rispetto al 2022 le importazioni di vino bianco in bottiglia sono diminuite del 2 %, quelle di vino bianco sfuso del 5,3 %. Per la prima volta dal 2015, le importazioni di vini spumanti sono diminuite di nuovo, rimanendo leggermente al di sotto del livello dell’anno precedente, con un totale di 23,6 milioni di litri (-44’300 l; -0,2 %). Con un totale di 72 milioni di litri, l’Italia si riconferma al primo posto tra i Paesi da cui provengono le importazioni di vino. Al secondo posto si piazza la Francia da cui sono stati importati 38 milioni di litri di vino. Sullo scalino più basso del podio, con un totale di circa 30 milioni di litri, c’è la Spagna. Dal Portogallo sono stati importati circa 10 milioni di litri. L’anno scorso rispetto al 2022 si è osservato un calo generalizzato delle importazioni dai principali 10 Paesi di origine. Le importazioni di vino dal Sudafrica hanno registrato il calo maggiore (-38 %), quelle dal Portogallo il calo minore (-0,8 %). La Rivista Primo Piano La Rivista · Settembre 2024 42
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