La Rivista

bastano a riportare la produzione sui livelli di medio-periodo. Mentre Nord e Centro si discostano dalle medie quinquennali (2019-2023) rispettivamente del 5,3% e 5,4%, la performance dei vigneti di Sud e Isole si conferma in forte flessione, a -25,7%. Nello scenario globale, la drastica contrazione della Francia (-18% sui valori 2023) riconsegna all’Italia il primato produttivo mondiale. Per quanto concerne le tempistiche della vendemmia, la trasversalità dell’andamento climatico ha influenzato i tempi di raccolta in base alle varietà, alla tipologia, alla giacitura e alla disposizione dei terreni, fornendo uno scenario variegato. Al Sud, dove allo stress da carenza idrica si è aggiunto (da maggio) anche lo stress termico, il periodo della raccolta è stato anticipato, come al Centro e al Nord per le varietà precoci. Rientrano invece nelle medie stagionali le varietà tardive del Nord, come il nebbiolo. La siccità ha influito sicuramente in maniera negativa sui volumi, ma l’andamento delle temperature ha consentito una maturità fenolica completa che rappresenta il vero valore aggiunto di questa annata enologica. Cosa dicono gli enti e le associazioni di categoria Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella: “È stata una delle vendemmie più impegnative che ricordi nella mia ormai lunga esperienza di enologo. Una vendemmia quella del 2024 condizionata in maniera importante da una significativa trasversalità meteorologica che ha messo alla prova i viticoltori italiani da nord a sud del Paese. In particolare, la vendemmia di quest’anno si inserisce in un quadro meteorologico estremo, caratterizzato da un’instabilità climatica che ha influito inevitabilmente sulla produzione delle uve. Le varietà più precoci, in alcune zone, sono state raccolte con rese inferiori e una qualità segnata dalle condizioni meteorologiche avverse, mentre le varietà più tardive hanno subito ritardi o anticipi nella maturazione, con un impatto significativo sul bilancio zuccherino e acidico delle uve stesse. Tuttavia, nonostante le difficoltà, ciò che emerge come un fattore determinante per la qualità finale dei vini è proprio il lavoro degli enologi. Mai come quest’anno, siamo stati chiamati a dimostrare la nostra competenza scientifica e il nostro sapere tecnico per gestire al meglio sia la conduzione della vigna sia quella della cantina. In campo, abbiamo dovuto adottare strategie precise per Prosecco DOC raggiunge un altro record Il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco ha annunciato un altro record: l’imbottigliamento del mese di luglio ha superato i 500.000 hl, dato già raggiunto solo una volta nella storia della Denominazione. I 513.569 hl imbottigliati a luglio 2024 segnano una crescita del 12,6% sullo stesso mese del 2023. I sette mesi del 2024 (2.832.173 hl) vanno a stabilire il +5,2% sul medesimo periodo dell’anno precedente, dato che potrebbe preludere un ottimo risultato finale per l’annata in corso. “Questo record è la prova che i consumatori continuano a riconoscere il Prosecco DOC come prodotto di eccellenza, apprezzato per la sua freschezza e giovinezza da persone di tutte le età – commenta il presidente della DOC Prosecco Giancarlo Guidolin – Sono davvero orgoglioso dei risultati ottenuti, che gratificano la passione e l’incessante lavoro dell’intera filiera costituita da produttori, vinificatori e imbottigliatori, e premiano le attività di tutela, promozione e valorizzazione svolte dal Consorzio con lungimiranza, attenzione alla sostenibilità e all’innovazione: caratteristiche evidentemente necessarie alla durabilità della Denominazione”. La Rivista · Settembre 2024 39

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