permettersi un coach personale. Tuttavia, anche Robbins riconosce che l'esperienza e l'intuizione di un coach umano rimangono fondamentali. John Mattone: IA come strumento diagnostico John Mattone, noto per il suo lavoro con leader di grandi aziende, ritiene che l'IA sia particolarmente utile per l'analisi delle prestazioni e il monitoraggio, ma che la "cura" debba rimanere nelle mani dei coach umani. L'IA può individuare rapidamente i punti deboli, permettendo al coach di concentrarsi sulle soluzioni più efficaci, ma le dinamiche psicologiche e relazionali sono ancora dominio dell'intuizione umana. Josh Bersin: L'IA trasforma il coaching, ma non sostituisce i coach L’analista delle risorse umane Josh Bersin vede l'IA come un elemento che trasforma il coaching, ma riconosce i suoi limiti. Secondo Bersin, l'IA può automatizzare feedback e monitoraggio, ma quando si tratta di prendere decisioni complesse o gestire situazioni delicate, il coach umano è insostituibile. La vera forza, secondo lui, sta nella combinazione tra IA e coach umani. Michael Bungay Stanier: L’IA migliora l'efficacia del coach Michael Bungay Stanier, autore di "The Coaching Habit", sostiene che l'IA consente ai coach di lavorare in modo più efficiente. Utilizzando l’IA per monitorare i progressi e fornire feedback, i coach possono dedicarsi maggiormente agli aspetti di alto valore delle loro interazioni, migliorando l'efficacia complessiva del processo di coaching. E l’IA diventa anche "coach per stress da riunioni" E non dimentichiamoci dell’utilità dell’IA per aiutare i manager a superare momenti difficili, come lo stress da riunioni! Immaginate un coach IA che ascolta tutte le riunioni infinite e vi offre in tempo reale suggerimenti come "Respira profondamente, annuisci con convinzione" o magari "Fingi di prendere appunti, funziona sempre!". Magari un giorno l'IA potrà addirittura aiutarci a gestire le lunghe conference call senza che nessuno se ne accorga, suggerendo espressioni perfette come "Sì, sono d'accordo al 100%" o il classico "Lasciatemi riflettere su questo". Conclusione L'Intelligenza Artificiale sta apportando cambiamenti significativi al mondo del business coaching, migliorando l'accessibilità, la personalizzazione e l'efficienza. Tuttavia, come sottolineano esperti come Marshall Goldsmith e Tony Robbins, il cuore del coaching rimane umano. L'IA è uno strumento potente che può supportare il processo, ma l'empatia, l'intuizione e la connessione umana rimangono essenziali per ottenere risultati profondi e duraturi. In futuro, la combinazione di IA e coaching umano sarà probabilmente il modello vincente, offrendo alle aziende un equilibrio tra efficienza tecnologica e profondità emotiva. E chissà, magari ci aspetta un mondo in cui l'IA sarà il nostro coach personale anche per evitare i temuti momenti di vuoto mentale in riunione! La Rivista · Settembre 2024 29
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