La Rivista

prodotti al di fuori del territorio italiano attraverso l'applicazione di un'imposta sostitutiva fissa. Altri vantaggi riguardano l'esenzione dagli obblighi di monitoraggio fiscale per gli investimenti detenuti all'estero, oltre che l'applicazione di favore delle norme in tema di imposta di successione e donazione. Il regime, opzionale, ha una durata limitata, pari al massimo a quindici anni. Sin dalla sua introduzione, l'imposta sostitutiva per i neo residenti ammontava a 100'000 Euro all'anno (con la possibilità di estendere l'agevolazione ai propri famigliari, con un imposta aggiuntiva di 25'000 Euro a testa) e i vari esecutivi, di diverso colore politico, avvicendatisi negli anni si erano sinora guardati bene dal ritoccare questo sistema. Poche settimane fa, tuttavia, il governo italiano ha deciso – inaspettatamente – di aumentare l'importo dell'imposta sostitutiva a 200'000 Euro all'anno. Tale incremento colpirà i soli "neo residenti" trasferitisi in Italia successivamente al 10 agosto 20241. Benché, per il resto, il regime sia rimasto inalterato, il repentino raddoppio del suo costo ha determinato reazioni contrastanti. A fronte di un vantaggio per le casse dell'erario italiano alquanto modesto (in ragione del numero ancora non elevato di contribuenti che si avvalgono di questo regime, attualmente inferiore alle duemila unità), il rischio è quello di generare una forte sfiducia degli operatori e dei possibili interessati rispetto alla stabilità e alla tenuta del regime in sé. Ciò, proprio in un momento in cui gli eventi del Regno Unito, sopra menzionati, potrebbero accreditare l'Italia come un "porto sicuro" per questa tipologia di contribuenti. (ossia, semplificando, in ipotesi di "incasso" in UK di tali redditi). Questa modalità di imposizione, estremamente vantaggiosa, ha fruttato al Regno Unito l'afflusso di un numero ingentissimo di facoltosi personaggi provenienti da tutto il mondo. Oggi i contribuenti tassati con questo sistema sono decine di migliaia e tradizionalmente esso ha costituito un rilevante strumento di pianificazione fiscale internazionale per le persone fisiche. Nel corso dei decenni, hanno beneficiato di questo sistema personaggi quali il campione di motociclismo Valentino Rossi o, attualmente, il magnate dell'acciaio Lakshmi Mittal. Tuttavia, la festa è ormai (quasi) finita: il governo inglese – già quando ancora alla sua guida vi era il conservatore Sunak – ne ha infatti deciso l'abolizione. La decisione è stata fatta propria dal nuovo esecutivo laburista guidato da Keir Starmer e prevederà la sua sostituzione con un regime fiscale analogo, ma di durata temporale estremamente limitata (4 anni). La riforma sarà implementata già a partire dal 2025, imponendo rapide decisioni ai contribuenti interessati. L'Italia e il regime per i "neo residenti" Nell'ordinamento tributario italiano, nonostante gli stretti vincoli costituzionali, nel 2017 è stato introdotto un innovativo regime per l'imposizione agevolata dei "neo residenti", ossia appunto persone fisiche (senza vincoli di cittadinanza) provenienti dall'estero. Questo regime prevede, in breve, la tassazione di tutti i redditi I sistemi fiscali dei paesi sviluppati sono generalmente improntati a principi di progressività. A questo criterio di equità possono, però, sfuggire determinate categorie di soggetti che l'ordinamento intende incentivare per varie considerazioni di politica economica La Rivista · Settembre 2024 23

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