La Rivista

re una Commissione che, come ha sottolineato il capogruppo del Ppe, Manfred Weber, appare nettamente a guida popolare. Dovrà inoltre garantire il proseguimento del Green Deal, su cui la stessa Von der Leyen sembra essere ora meno propositiva. Alla socialista spagnola è stato anche assegnato l’importante portafoglio della Competitività, prima gestito dalla liberale danese Margrethe Vestager. Una novità è l’assegnazione di una vice-presidenza esecutiva alla Romania, probabilmente premiata per aver contribuito a garantire una più equa parità di genere in seno alla Commissione. Il liberale Séjourné è stato proposto da Emmanuel Macron dopo l’addio di Thierry Breton, commissario al mercato interno che ha rassegnato le dimissioni un paio di giorni prima della presentazione della nuova squadra per dissidi con la stessa Presidente – Von der Leyen avrebbe chiesto a Macron di proporre un altro nome in cambio di deleghe più consistenti. Henna Virkkunen, deputata di lungo corso, ha già avuto un ruolo importante nell’elaborazione di regole del settore tecnologico. Infine, l’affidamento della vicepresidente esecutiva a Raffaele Fitto, che condividerà con Dombrovskis la responsabilità sul Pnrr, è stata motivata dal ruolo importante che occupa l’Italia in Europa, ma ha generato qualche perplessità e reazioni contrapposte anche tra le forze politiche italiane. In ambito europeo, la capogruppo del gruppo socialista al Parlamento Iratxe García Pérez, ha detto che il ruolo affidato a Fitto potrebbe essere un problema, mentre i liberali di Renew Europe hanno anticipato che chiederanno al commissario italiano chiarimenti sul suo impegno pro-Europa. Per la premier Giorgia Meloni, che ha proposto il nome del Ministro degli Affari europei del suo esecutivo, la vicepresidenza europea è una smentita del rischio isolamento che si era temuto dopo la sua astensione alla riconferma di Von der Leyen alla guida della Commissione, subito dopo il voto di giugno. Si attende però il parere del Parlamento europeo che seguirà le audizioni dei commissari proposti previste a ottobre e novembre. I nuovi Commissari e le priorità della Commissione Tra le novità, un commissario alla Difesa, Andrius Kubilius (Ppe, Lituania), che dovrà rafforzare la risposta comune di fronte all’aggressione russa in Ucraina, e un commissario al Commercio, Maroš Šefčovič (Smer, Slovacchia), che si occuperà anche di Relazioni istituzionali e trasparenza. Gli altri commissari sono: Glenn Micallef (S&D, Malta), incaricato per l’Equità intergenerazionale e lo sport; Olivér Várhelyi (Indipendenti, Ungheria) per la Salute; Wopke Hoekstra (Ppe, Paesi Bassi) per il Clima; Dubravka Šuica (Ppe, Croazia) per il Mediterraneo; Christophe Hansen (Ppe, Lussemburgo) per l’Agricoltura; Marta Kos (Renew Europe, Slovenia) per l’Allargamento; Apostolos Tzitzikostas (Ppe, Grecia) per la Sostenibilità e i trasporti; Jozef Síkela (Ppe, Repubblica Ceca) per le Partnership internazionali; Costas Kadis (Ppe, Cipro) per la Pesca e gli oceani; Maria Luís Albuquerque (Ppe, Portogallo) per i Servizi finanziari; Hadja Lahbib (Renew Europe, Belgio) per la Gestione delle crisi; Magnus Brunner (Ppe, Austria) per gli Affari interni e le migrazioni; Jessika Roswall (Ppe, Svezia) per l’Ambiente; Dan Jørgensen (S&D, Danimarca) per l’Energia; Ekaterina Zaharieva (Ppe, Bulgaria) per la Ricerca e l’innovazione; Michael McGrath (Renew Europe, Irlanda) per la Giustizia. Oltre alla presentazione dei singoli commissari, Von der Leyen ha precisato in conferenza stampa che le priorità fondamentali della nuova Commissione saranno la prosperità, la sicurezza e la democrazia. L’obiettivo – ha spiegato – è “rafforzare la nostra sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia; costruire un’economia competitiva, decarbonizzata e circolare, con una transizione equa per tutti; elaborare una strategia industriale coraggiosa con al centro l’innovazione e gli investimenti. Rafforzare la coesione europea e le regioni. Sostenere le persone, le competenze e il nostro modello sociale. Garantire che l’Europa possa far valere i propri interessi e assumere un ruolo guida nel mondo”. Il Rapporto ‘Draghi’ La Presidente ha dichiarato anche di voler lavorare sulla competitività richiamando il Rapporto da lei stessa commissionato a Mario Draghi e presentato in quegli stessi giorni alla Commissione e al Parlamento europeo riunito a Strasburgo. Un Rapporto che lega l’assetto economico dell’Europa con la sua tenuta democratica, e delinea una nuova strategia industriale che ha come obiettivo la crescita della produttività e, di pari passo, il sostengo del “modello sociale” Raffaele Fitto sarà uno dei 6 vice-presidenti esecutivi con la responsabilità per “Coesione e riforme” La Rivista · Settembre 2024 16

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