loro mestiere, inventando a partire da antichi know-how le innovazioni di domani. Proprio perché sono oggi tra i rari stilisti al tempo stesso fondatori e proprietari della loro casa di moda, e quindi liberi delle loro azioni, Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno potuto realizzare questo sogno. Spinti dal desiderio di rendere omaggio alla passione di coloro che creano la bellezza con l’intelligenza delle mani2. Il percorso espositivo Il racconto prende avvio dagli spazi esterni di Palazzo Reale: il percorso espositivo inizia con una serie di opere d’arte digitale realizzate da rinomati visual artist della scena contemporanea, che hanno fornito la loro interpretazione delle creazioni di Dolce&Gabbana. Tra questi Felice Limosani, Obvious Art, Alberto Maria Colombo, Quayola, Vittorio Bonapace e Catelloo. Fatto a Mano Il percorso prosegue al Piano Nobile di Palazzo Reale con una sequenza di dieci sale che esplorano le tematiche fondanti l’essenza della casa di moda, a partire da uno spazio interamente dedicato al “fatto a mano”. Ad accogliere i visitatori, i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda di Dolce&Gabbana firmati da Anh Duong, la cui estetica iconica si fonde sinergicamente con l’identità del marchio in stretto dialogo con la selezione di capi presentati in questa sala. L’arte e la maestria del vetro La seconda sala è dedicata all’arte della lavorazione del vetro veneziano. L’allestimento si snoda tra specchi e lampadari di alta caratura artigianale, creazioni pensate per riflettere i minuziosi dettagli di ricami e cristalli che arricchiscono gli abiti presentati al loro fianco. Il Gattopardo La terza sala è un tributo a Il Gattopardo, successo letterario postumo del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa e alla versione cinematografica di Luchino Visconti (uno dei più famosi registi italiani del Dopoguerra, assieme a Roberto Rossellini e Vittorio de Sica il maggior esponente del Neorealismo italiano, che ha rotto questo filone cinofilo proprio con l’adattamento tratto da Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, film dall’omonimo titolo, uscito nelle sale italiane il 28 marzo 1963, entrato nell’Olimpo delle mitiche pellicole della storia del cinema italiano) riferimento costante nella visione di Dolce&Gabbana. Gli ambienti del film di Luchino Visconti sono rievocati a Palazzo Reale con un setting immersivo che riproduce la famosa scena del ballo (elegante, sontuosa, opulenta, una scena lunga 44 minuti, quella del ballo, che Visconti girò a Palazzo Gangi-Valguarnera a Palermo). La devozione Al tema della devozione è dedicata la quarta sala, che si presenta avvolta in un’atmosfera barocca: sotto l’egida del Cuore Sacro, lo spazio presenta un contemporaneo sancta sanctorum, uno scrigno che custodisce una selezione di creazioni di Alta Moda e Alta Gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro. La Sartoria. Ornamenti e volumi Cuore della mostra è la quinta sala, che fornisce uno speciale scorcio su quella pratica laboratoriale che è il fulcro dell’Alta Moda, dell’Alta SarLa Rivista · Giugno 2024 51
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