Osservare, non interpretare. L’ARTE DEL DOCUMENTARIO SECONDO MICHELE PENNETTA Si parla molto della fluidità fragile della cosiddetta “generazione Z” (ritratta ad esempio da Alice Rohrwacher in Futura, 2022, di cui si è detto nel precedente nr. de La Rivista), ma saperne raccontare le dinamiche interne è cosa rara. Lo fa con intelligenza e sensibilità Michele Pennetta, il cui ultimo film Lonely - coproduzione italo-svizzera con Close Up Films, Indyca, Rai Cinema e RSI Radiotelevisione svizzera SRG SSR – è stata senz’altro fra le pellicole più notevoli dell’ultima edizione dello Zurich film festival. A cavallo tra fiction e documentario Si tratta di un mix singolare tra fiction e documentario che inscena una storia di coming of age i cui protagonisti – la giovane nigeriana Precious Adebayo e Federico Peduzzi – vengono ritratti nell’intrecciarsi di diverse solitudini vivificate però da una comune passione per la musica rap e trap. La storia è ambientata nella provincia di Varese (luogo di origine del regista) e racconta non solo le problematiche personali dei due teenagers (Precious soffre di una situazione conflittuale e apparentemente insostenibile con la madre, mentre Federico viene a sapere, e noi con lui, di un problema di salute che terrà la sua vita appesa a un filo), ma le fa confluire nell’orizzonte mutevolissimo di una generazione in continuo confronto con le apparenti possibilità illimitate della tecnologia e le difficoltà di relazionarsi – specie dopo il trauma collettivo della pandemia. La freschezza dell’approccio filmico di Pennetta, che opta per una prospettiva completamente incentrata sui protagonisti (il mondo degli adulti compare indirettamente solo attraverso di loro) e cattura dialoghi apparentemente scanzonati ma spesso invero assai profondi, si immette nel solco di una narrazione, a cavallo tra fiction e documentario, coraggiosa anche nel raccontare comunità sconosciute, microcosmi dimenticati. In alcuni film precedenti, ad esempio, era una certa Sicilia fuori dai riflettori ad interessarlo. ‘ A iucata (2013) s’incentrava sulle corse clandestine di cavalli, Pescatori di corpi (2016) si occupava del dramma di un pescheLa Rivista Cultura di Giovanni Sorge Il regista michele Pennetta La Rivista · Dicembre 2023 72
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