La Rivista

NUOVA ALFA ROMEO STELVIO LA BELLEZZA SENZA TEMPO DELLE EMOZIONI *5 anni / 200’000 km di garanzia - 5 anni / 100’000 km di manutenzione re lo sloveno a Gorizia e Trieste Gran parte dei pregiudizi verso le lingue nascono dalle esperienze personali. Neanch’io ne sono esente. A me, per esempio, il francese piace perché ho dei bellissimi ricordi di questo idioma sussurrato in un orecchio ai tempi della mia adolescenza. L’inglese, invece, l’ho imparato, ma non lo amo a causa di un insegnante che pretendeva di farmi scrivere con la mano destra e non con la sinistra. Quando sento parlare le persone che si lamentano di tutto e tutti, usando un accento veneto o lombardo e pretendendo di dare lezioni agli altri con il ditino alzato, mi viene una certa nausea. La cadenza romanesca, soprattutto quella usata da alcune donne, mi dà la sensazione di trovarmi di fronte a gente arrogante. I dialetti meridionali dei miei nonni, invece, mi riportano all’infanzia e ai profumi di salse buonissime. Il dialetto svizzero tedesco di mia moglie sta diventando il mio, ma per arrivare a questo devo ringraziare sentitamente i miei docenti di tedesco e filologia germanica all’università. Il turco dei miei vicini di casa, infine, lo trovo insopportabile perché marito e moglie non fanno altro che urlare tutto il giorno, mentre i figli sono molto maleducati. Nessuno è esente dai pregiudizi che considero come dei demoni da tenere sotto controllo. Tutto dipende dalla nostra disponibilità a mettere sempre in discussione le nostre certezze, anche quelle faticosamente acquisite con le nostre esperienze. E questo riguarda anche le lingue e i loro parlanti.

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