cinematografico e politico italiano. Quella fu comunque un’operazione che avrebbe portato ad una lunga e dispendiosa causa tra i due contraenti. Sistemati i figli della prima moglie, Heinrich Wirth si premurò di garantire un futuro anche a quelli nati dal secondo matrimonio, in questo quadro acquistò per il figlio Alberto, in società con un albergatore tedesco, l’ Hotel Victoria, costruito nel 1899, nei pressi delle mura Aureliane, di fronte a Villa Borghese, vicino a Via Veneto. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1939, Alberto si distinse per diverse attività benefiche. Fu, tra l’altro, con la moglie Elly, tra i promotori della Scuola svizzera di Roma, del Dono Svizzero per l’aiuto all’Italia postbellica, e protettore e mecenate di musicisti e artisti. Nella seconda metà del Novecento fu prima rappresentante del turismo per l'Italia in seno al BIT (Bureau International du Travail, a Ginevra) e poi degli albergatori in seno a Confindustria. Rimase alla guida del prestigioso Victoria fino alla sua morte avvenuta nell’anno 2000. A succedergli, fu chiamato allora il figlio Rolf Heinrich Wirth, nato a Roma nel 1936, che da poco aveva lasciato il suo alto incarico di banchiere presso la Deutsche Bank Schweiz AG, che ha saputo dare nuovi impulsi alla gestione, rendendo il Victoria sempre più il salotto buono della Capitale d’Italia, accrescendo anche la collezione di dipinti del 17°, 18° e 19° secolo che adornano i corridoi e le camere. Rolf Heinrich Wirth si è spento a Roma l’8 febbraio 2021, all’età di 85 anni. Altrettanto grande è stata l’impresa dell’altro ramo della famiglia quella capeggiata da Oscar Wirth che ha gestito, come direttore generale, al 50%, gli Hotel Eden e Hassler fino al 1964, quando, dopo un accordo con gli eredi di Franz Nistelweck, egli rilevò l’ Hassler, lasciando loro la proprietà dell’ Eden, che poi, nel 1988, cedettero all’imprenditore alberghiero italo-americano Charles Carmine Forte (1908-2007). Sotto la direzione di Oscar Wirth, i due hotel avevano conosciuto nuovi splendori ed avevano raggiunto l’apice della loro fama internazionale nel periodo della Dolce Vita, quando Federico Fellini, nel 1960, girò nei loro paraggi l’omonimo celebre film. Rimasto proprietario unico dell’ Hassler, Oscar Wirth continuò a decorare, con stili diversi e ricercati, le 87 lussuose camere e suites dell’Hotel, puntando soprattutto a sfruttare il suo potenziale fascino dovuto alla sua eccellente posizione in cima alla scalinata di Piazza di Spagna accanto alla chiesa di Trinità dei Monti. Nel corso di un suo viaggio a New York, nel 1949, Oscar Wirth si innamorò di Carmen Bucher, figlia di Otto, suo cugino e bis-nipote di Franz Josef, il fondatore della loro dinastia. I due si sposarono subito e, già nel 1950, nacque il loro primogenito Roberto Enrico e alcuni anni dopo vennero alla luce la sorella Cristina, purtroppo deceduta in tenera età, e il fratello Peter. Roberto Enrico Wirth Roberto E. Wirth, nonostante fosse profondamente sordo sin dalla nascita, è riuscito a seguire tutti gli studi, ed, esprimendosi con la lingua dei segni italiana e americana (USA), ha conseguito diverse lauree, senza tralasciare l’apprendistato alberghiero prima presso l’ Eden e poi presso l’ Hassler, di cui, dopo la morte dei genitori, assunse la direzione e, acquistate le quote del fratello Peter, divenne proprietario unico. Roberto E. Wirth è stato fondatore e presidente del Centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi ed autore, con Corrado Ruggeri, di Il silenzio è stato il mio primo compagno (2015, Newton Compton Editori) definito da Paolo Conti, sul Corriere della Sera, «la favola del bambino sordo che aiuta gli altri a sentire». Nel corso della sua vita ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali e lauree ad honorem. Ha partecipato a diversi Festival culinari nei più famosi hotel del mondo e, nel 1999, ha fondato l' International Wine Academy of Roma, in un edificio del 1800 lungo la scalinata di Piazza di Spagna, destinato alla degustazione dei vini e ai corsi di sommelier di alta classe. Rolf Heinrich Wirth (1936-2021) La Rivista · Dicembre 2023 46
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