La Rivista

Il Rapporto Italiani nel Mondo 2023 Partire, restare e… tornare: la fragile Italia dalla mobilità sicura e inquieta L’Italia dai mille problemi e con una grave questione giovanile di cui farsi carico Lo State of the Global Workplace: 2023 Report di Gallup rileva che il 53% dei lavoratori a livello mondiale ritiene che sia un buon momento per cambiare lavoro e circa la metà (il 51%) dichiara di avere intenzione di lasciare il lavoro considerando la ripresa del settore occupazionale dopo l’interruzione dovuta alla pandemia globale. In Europa le cose stanno diversamente: mentre danesi (69%), tedeschi (52%) e inglesi (40%) pensano che sia un buon momento per cambiare lavoro, gli italiani si sentono come inchiodati al loro destino professionale (18%), sono i lavoratori meno coinvolti, i più stressati (49%) e i più tristi (27%), quelli che ritengono di non avere altra scelta lavorativa, sicuramente i più rassegnati al loro destino. La rassegnazione aumenta al diminuire delle fasce di età. In un’Italia sempre più resiliente i giovani italiani sono quelli che, in Europa, soffrono di più. Tra i 18 e i 34 anni quasi un ragazzo su due nel 2022 (4,8 milioni) ha almeno un segnale di deprivazione e due sono le sfere esistenziali maggiormente in difficoltà: l’istruzione e il lavoro. Sempre più vulnerabili, ben 1,7 milioni dei giovani italiani sono NEET ( Not in Education, Employment or Training) cioè non studiano né lavorano, né sono inseriti in qualche percorso di formazione. Il confronto con l’Europa è impietoso: i lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 euro in meno della media dei colleghi europei e, in particolare, oltre 8 mila euro in meno della media dei tedeschi. Il titolo di studio offre migliori opportunità di occupazione e reddito in particolar modo per il Mezzogiorno e le donne: il tasso di occupazione dei laureati è di 30 punti superiori La Rivista Primo Piano La presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2023 al Centro Congressi del TH Roma Carpegna Palace Hotel La Rivista · Dicembre 2023 33

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