La Rivista · Settembre 2023 91 vino sono in crescita; consentire la produzione di vini dealcolati o parzialmente dealcoalti aprirebbe anche uno sbocco di mercato alternativo». Un pericoloso vuoto normativo Rincara la dose il segretario generale di Unione Italiana Vini Paolo Castelletti: «Questo vuoto normativo sta di fatto causando all’Italia un ritardo competitivo di circa un anno rispetto ai produttori europei. A oggi le aziende vitivinicole italiane che vogliono iniziare la produzione dei vini dealcolati nell’ambito dei propri stabilimenti non dispongono di indicazioni da parte dell’amministrazione perché, unici in Europa, non siamo ancora allineati alle disposizioni dell’Unione europea, entrate in vigore 15 mesi fa. La strada che suggeriamo – vista anche la pressante richiesta da parte delle imprese - è quella dell’armonizzazione del dispositivo italiano ai dettami Ue attraverso un emendamento del Governo al Testo che possa essere approvato dal Parlamento in tempi brevi». Dealcolizzare: come si fa La dealcolizzazione è un processo attraverso cui è possibile estrarre l’alcool dalle bevande alcoliche, vino compreso. Si può praticarla per parziale evaporazione, distillazione o per osmosi, a condizioni di pressione e temperature molto delicate. Il rischio maggiore è di far perdere al vino le sue naturali proprietà organolettiche. Tuttavia, nel tempo, le tecniche e i macchinari sono migliorati, consentendo di effettuare interventi meno duri e invasivi, che vanno a colpire solo l’etanolo, ma non gusti e profumi. Macchinario per dealcolizzare il vino tramite osmosi La Rivista L’Italia da bere
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