La Rivista

A parte questi esempi, non sono molti gli orologi scheletrati antecedenti l’avvento degli orologi al quarzo, cominciato nel 1969 con il lancio da parte di Seiko dell’Astron 35SQ. La cosiddetta rivoluzione del quarzo spinse diversi marchi svizzeri a posizionarsi nella fascia più alta del mercato e a offrire prodotti artigianali di alta creatività e complessità tecnica. Da allora, marchi come Vacheron Constantin, Audemars Piguet, Patek Philippe e Jaeger LeCoultre sono diventati famosi per la loro maestria artigianale nel creare movimenti scheletrati con motivi decorativi raffinati ed architetture eleganti. Due diversi approcci per creare un orologio scheletrato La scheletratura a mano di un movimento è il risultato di un lavoro minuzioso e di grande pazienza, eseguito da orologiai altamente qualificati ed esperti. L’artigiano-orologiaio parte da un movimento esistente e rimuove materiale fino alla nuova architettura desiderata. L’obiettivo è quello di esaltare la trasparenza e il fascino estetico dei meccanismi interni dell’orologio, senza comprometterne la funzionalità e l’affidabilità. Gli orologi scheletrati di fascia alta sono spesso meticolosamente decorati a mano utilizzando strumenti speciali e tecniche di rifinitura e decorazione, che hanno una tradizione secolare, come il guillochage, la satinatura, e la lucidatura. Le sole incisioni scheletrate del Patek Philippe Calatrava in ( Fig. 3) hanno richiesto circa 130 ore di lavoro artigianale, come descritto sul sito del marchio. L’assenza di un quadrante e la presenza di un fondello in vetro zaffiro lo rendono un’esperienza visiva emozionante. Il movimento scheletrato ultrasottile Calatrava ha uno spessore di soli 2,53 mm. È una testimonianza del delicato equilibrio che la scheletratura crea tra fascino estetico e integrità meccanica. Qualsiasi ulteriore materiale rimosso dal movimento lo renderebbe troppo fragile e la sua cronometria ne sarebbe compromessa. Negli ultimi 20 anni, i progressi nella progettazione e produzione assistita da computer (CAD-CAM) hanno reso la produzione di movimenti scheletrati più accessibile a più marchi. Utilizzando questa tecnologia, è possibile effettuare calcoli per valutare i limiti di torsione dei materiali utilizzati nel movimento, e l’esatta quantità necessaria eliminando così gli sprechi. Materiali moderni introdotti dall’industria aerospaziale e dalla Formula 1 come il titanio e il carbonio forgiato hanno ulteriormente migliorato la resistenza strutturale dei movimenti scheletrati. Divisi tra odio e amore Da diversi anni, c’è un crescente interesse da parte dei consumatori per gli orologi scheletrati. Tale tendenza viene corrisposta da un’offerta che spazia da prodotti di alto artigianato orologiero a prodotti di fascia medio-alta creati utilizzando tecniche di progettazione e design assistiti dal computer. I progressi fatti nel campo della tecnica CADCAM hanno permesso una democratizzazione della produzione degli orologi scheletrati a tal punto che questo genere di orologi non è oggi più prerogativa della sola tradizione. Il saper produrli non è piu questione di pedigree orologiero. Nonostante questo aumento di interesse, le opinioni degli appassionati e dei collezionisti rimangono contras tanti sull’utilità e la bellezza degli orologi scheletrati. Ci sono coloro che sostengono che questo genere di orologi nasce per mettere in mostra una maestria artigianale e una tradizione che risalgono alle origini dell’orologeria moderna, e non per leggere l’ora. E che gli orologi scheletrati hanno un ruolo importante nell’evoluzione dell’orologeria. C’è chi invece evidenzia come la scheletratura di un orologio manchi di bellezza e di utilità in quanto crea problemi di leggibilità e fragilità. Se non è per creare un orologio come il Patek Philippe Calatrava Skeleton o il Piaget Polo Skeleton (Fig. 3 e 4), la scheletratura è per giunta un esercizio inutile e crea un prodotto anonimo. Fig. 3 - The Patek Philippe Calatrava La Rivista · Settembre 2023 55

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