La Rivista

contenziosi tra potere centrale e cantonale, secondo Rossi, bisognava cercare una fusione tra le rispettive prerogative, perche nelle confederazioni e sempre piu utile «procedere per vie medie», tenendo, comunque sempre presente il fatto che la Svizzera non era preparata per ricevere un sistema politico, che non fosse stato quello della sovranita dei Cantoni. Il Patto Rossi, modificato in parte dalla Dieta federale, tenutasi a Zurigo nel mese di maggio 1833, fu sottoposto a votazione nel luglio dello stesso anno. Zurigo, Glarona, Friburgo, Sciaffusa, San Gallo, Grigioni, Soletta, Basilea Campagna e Turgovia furono per una chiara accettazione. La popolazione di Lucerna, Cantone direttore, dove si sarebbero dovute insediare le nuove istituzioni, respinse il Patto con 11.421 no, contro 7.307 si, determinando il suo definitivo abbandono per mancanza della richiesta unanimita dei Cantoni. La Lega del Sonderbund Nel 1833, a qualche mese dalla bocciatura del Patto, Pellegrino Rossi lascio la Svizzera per stabilirsi a Parigi, come professore di diritto costituzionale a La Sorbona. In Francia fu chiamato a far parte di diverse commissioni legislative, venne nominato Pari e fu consigliere personale di re Luigi Filippo di Borbone-Orleans (1773-1850), che lo nomino suo ambasciatore straordinario presso la Santa Sede, dove, dopo la morte di papa Gregorio XVI (1831-1846), si adopro per far eleggere Giovanni Maria Mastai Ferretti, che governera la Chiesa dal 1846 al 1878 con il nome di Pio IX, il quale, dopo la rivolta del 1848, lo nomino suo primo ministro. Il 15 novembre di quell’anno, data fissata per la riapertura del Parlamento dello Stato pontificio, mentre si recava all’assemblea, fu assalito da un gruppo di facinorosi e ucciso con una coltellata alla gola. Fallito il varo del Patto Rossi, la Confederazione si trovo di nuovo sconvolta da lotte intestine tra riformatori e conservatori. La Dieta era, intanto, costretta a subire ancora forti pressioni da parte delle grandi Potenze per l’estradizione dei rivoluzionari, rifugiati nei vari Cantoni liberali. Non era migliore la situazione della politica interna, dove, tra radicali riformatori e reazionari conservatori, gli scontri proseguivano senza esclusioni di colpi, rinfocolati anche dagli antichi contrasti religiosi. La lotta aveva investito anche il Ticino, dove, addirittura con un mese di anticipo sulla rivoluzione parigina del luglio 1830, gia il 30 giugno, i liberali erano riusciti ad abbattere il cosiddetto regime del discusso Giovanni Battista Quadri (1777-1839), detestato per le sue misure antiliberali. Il Ticino adotto allora una nuova Costituzione, ispirata da Stefano Franscini di Bodio (1796-1857), che proprio agli inizi di quell’anno aveva pubblicato l’opuscolo anonimo Della riforma della Costituzione ticinese, nel quale condannava i mali del regime quadriano e indicava la giusta strada da seguire per la Rigenerazione liberale del Catone. Quando, nel 1839, i conservatori vinsero le elezioni e presero drastici provvedimenti contro i rifugiati politici soprattutto italiani, tra i quali c’erano anche i fratelli Giacomo e Filippo Ciani, ai primi di dicembre i liberali ticinesi insorsero e abbatterono con un colpo di Stato il Governo moderato e lo sostituirono con uno provvisorio presieduto dallo stesso Stefano Franscini. Il tentativo controrivoluzionario dell’estate 1841 fu soffocato e uno dei capi di quella rivolta, l’avvocato locarnese Giuseppe Nessi, fu condannato a morte e immediatamente fucilato. Anche altri Cantoni tra i quali ArgoLa Rivista Cultura La Rivista · Settembre 2023 52

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