La Rivista

C’era poi l’affare dei profughi politici che da mezza Europa si rifugiavano nei Cantoni piu liberali, sollevando le proteste delle Potenze della Santa Alleanza contro la Confederazione. Rivolte liberali Tra i Cantoni reazionari e quelli cosiddetti rigenerati si apri una lotta sul comportamento da tenere di fronte alle minacce delle grandi Potenze. Gli uni si mostravano accondiscendenti e gli altri volevano essere sempre piu forti e liberi dallo straniero. Tra favorevoli e contrari si ando affermando un’opinione pubblica sempre piu sensibile ai problemi della liberta di pensiero e della necessita di soccorrere e accogliere i profughi sfuggiti ai soprusi e alle giunsero altri tre (Ginevra, Neuchâ tel e Vallese). Tra i 22 Cantoni (24 con i semicantoni di Nidwalden e Obwalden e Appenzello Interno ed Esterno, Basilea si sarebbe divisa nel 1833 in Citta e Campagna), fu stabilito un nuovo Patto, sotto il quale furono avviati programmi di miglioramento dell’agricoltura; di bonifica dei territori paludosi; di sistemazione delle strade e dei corsi dei torrenti e dei fiumi. Furono, soprattutto, favorite le attivita industriali e quelle turistiche. La prosperita di buona parte della societa elvetica doveva fare, però, i conti con il pauperismo che, con un’alta percentuale di persone che vivevano nella miseria, costituiva un grosso problema per lo sviluppo generale della Nazione. persecuzioni nei loro Paesi. Sotto la forte pressione dell’opinione pubblica fu non solo abrogato, nel 1829, il Conclusum contro i rifugiati politici del 1823, ma si apri anche un dibattito su una vera rigenerazione di tutta la Confederazione. Alcuni Cantoni, come Sciaffusa, Appenzello Interno, Lucerna, e Vaud modificarono per primi le loro Costituzioni in senso liberale. Nel Canton Ticino, nello stesso anno 1829, era scoppiata una rivolta per chiedere maggiori liberta, mentre quelli di Basilea, di Zurigo, dell’Argovia e del Turgovia erano sconvolti da vigorose proteste. La classica goccia che fece traboccare il vaso fu la notizia dello scoppio dei moti rivoluzionari di Parigi del luglio 1830, poi propagatisi in altri Paesi europei. Dopo la Rivoluzione parigina, che aveva portato sul trono Luigi Filippo duca di Orleans, come «re dei Francesi per volonta della Nazione», la voglia di ampie riforme liberali e di modernizzazione economica porto in Svizzera all’affermarsi di processi di rinnovamento dell’edificio sociale e, quindi, alla progressiva decadenza dei privilegi delle citta e dei vecchi borghesi. Tra i Cantoni rigenerati ci fu anche Berna, dove, il 13 gennaio 1831, Emanuele Federico von Fischer, ottantottesimo magistrato della citta, fu rimpiazzato da Charles Neuhaus (1796-1849), nativo di Neuchâ tel e piccolo commerciante a Bienne, che fu il primo scoltetto (sindaco) della citta, senza essere ne bernese ne patrizio e per giunta di madrelingua francese. Una vera e propria rivoluzione. In molti Cantoni, la Restaurazione lasciava il posto a un nuovo regime che fu chiamato, appunto, RigeneraAllegoria trionfale della Costituzione federale svizzera del 12 settembre 1848, con gli stemmi dei 22 Cantoni e con Guglielmo Tell che incorona Helvetia, applaudito da tutti gli Svizzeri rappacificati dopo la Guerra del Sonderbund. Da una litografia (ca. 70x 45,7 cm) di Caspar Studer di Winterthur (1798-1868), stampata da J. J. Ulrich, Zurigo 1849. La Rivista · Settembre 2023 49

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