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Wanda Selis La Rivista · Settembre 2023 37 La leggerezza dell’essere Napoli Fatti effimeri e positivi sulla città sempre bersaglio di critiche, nell’intervista con Wanda Selis, napoletana doc, guida turistica, sempre ancora innamorata della sua città e dei dintorni di Anna Canonica-Sawina “Vedi Napoli e poi muori” come ha scritto Goethe nel saggio Viaggio in Italia: oggi il detto è ancora attuale? Vorrei rispondere con la citazione di Erri De Luca: “Napoli è una città leggendaria, è la più leggendaria delle città italiane: quella di cui si parla, qualunque cosa succeda ai quattro angoli del mondo. Nel bene e nel male, insomma, sotto forma di diceria e di leggenda, di denigrazione e di lode”. Una volta, quando non c’erano aerei, macchine, viaggi organizzati, tour operator, crociere, social media, i giovani europei agiati, donne e uomini, partivano per il Grand Tour. Durante questo particolare viaggio avevano modo di conoscere la vita in altri paesi, imparare nuove lingue, ammirare e acquistare opere d’arte, confrontarsi con altre culture. La meta finale del viaggio era solitamente l’Italia, e le tappe obbligatorie erano ovviamente Venezia, Roma e Firenze, mac’era chi si avventurava fino a Napoli, alla scoperta delle rovine di Pompei o ancora più giù, fino alla Sicilia. Oggi le mete preferite degli stranieri sono sempre ancora Venezia, Firenze, Roma a cui si è aggiunta la Costa Amalfitana, mentre a Capri attraccano motoscafi da cui scendono VIP di fama internazionale. Si fermano anche a Napoli? L’Italia era una meta prediletta della nobiltà europea ed il Grand Tour rappresentava un’occasione unica per conoscere un paese così diverso. Allora l’Italia era divisa in tante realtà ed il venire a Napoli, allora capitale di un regno, era anche un pretesto per rinsaldare i rapporti diplomatici. Bisogna inserire Napoli in un contesto europeo, altrimenti diventa difficile capire. Tanti non ci pensano più, ma Napoli era capitale di un Regno, non poca cosa! Nel XVIII secolo Napoli era la capi tale europea della musica. Un famoso musicista, Mozart, chiese espressamente al padre di andare a Napoli. Una volta diventato famoso nella città di Partenope, la sua fama avrebbe raggiunto le corti europee. Ricordiamo che la prima parte di Cosi fan tutte è ambientata in un Coffee House napoletano, mentre Il flauto Magico trae ispirazione dal tempio di Iside a Pompei. Diversi problemi nasceranno con l’Unificazione, poi con la Seconda Guerra, la liberazione per mano dei napoletani stessi, e il Dopoguerra è un’altra storia a sé. Gli stranieri, ma anche gli Italiani, conoscono solo pochi fatti su questa regione. Quest’anno Napoli è stata la prima città in Italia per numero di visitatori. Complice anche il calcio, che ha creato un turismo di tipologia un po’ diversa. Molte persone sono venute per dividere con noi la gioia del moLa Rivista Il Belpaese

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