La Rivista

La Rivista terra per i tanti calabresi nel mondo. Negli ultimi dieci anni la Calabria ha cambiato volto e propone gradevoli vini di tradizione, che esaltano le doti del gaglioppo, accanto al magliocco e a nuove, interessanti produzioni, con aziende consapevoli di una realtà vitivinicola, climatica e territoriale che può dare vini originali e di carattere. Gli studi innovativi sul patrimonio ampelografico di qualche produttore illuminato e una maggiore comprensione della materia prima, hanno portato alla rinascita del vino calabrese. Con i suoi 800 chilometri di costa e un territorio impervio e difficile, valli strette disegnate da fiumi e da montagne che la dividono in due e rendono il clima molto diverso tra i versanti ionico e tirrenico, può essere quasi considerata un’isola, situazione che ha protetto i vitigni autoctoni. Spostandosi dal Massiccio del Pollino verso la costa, il clima continentale lascia spazio a quello mediterraneo, in una zona ricca di olivi, piante di clementine, cedri e bergamotti. Nei rilievi intorno a Cosenza il clima è continentale e le importanti escursioni termiche favoriscono una viticoltura quasi di montagna, dove anche i vitigni a a bacca bianca esprimono al meglio i loro profumi. Le alte cime della Sila Grande e i pendii della Sila Piccola, dove il clima è un po’ più mite, scendono fino al versante ionico, dove i vigneti godono di un clima generalmente più caldo di quello tirrenico, secco e influenzato dallo scirocco e dalla tramontana. Lungo il litorale, il clima mediterraneo influenza i vigneti più interni del granitico Aspromonte fino a quelli della Costa dei Gelsomini, dove il greco di bianco racconta la sua storia millenaria. I terreni si presentano fortemente differenziati. Le terrazze prevalentemente calcaree su strati di origine vulcanica tra l’Appennino e il Mar Tirreno, si caratterizzano per vini densi e strutturati, con tannini potenti e grandi possibilità di evoluzione, mentre le formazioni argilloso-calcaree delle colline del versante ionico favoriscono il gaglioppo e la produzione di vini rossi poco colorati, sapidi e minerali. La Calabria presenta il 75% di vigneti a bacca nera. Il vitigno più rappresentativo è il gaglioppo (27%), l’anima del Cirò. Portato dai coloni greci a partire dell’VIII a.C., questo vitigno riesce a dare il meglio di sé nel Cirotano, sul versante ionico.. Anche il magliocco è molto diffuso nel nord della regione, conosciuto nell’800 e spesso confuso con il gaglioppo, è diffuso soprattutto nella zona di Lamezia e nei dintorni di Scilla, la versione dolce è coltivata soprattutto in provincia di Cosenza. Numerosi sono i vitigni autoctoni spesso conosciuti con nomi diversi secondo le zone come calabrese, mantonico, castiglione, greco nero, malvasia nera, nerello e prunesta La Rivista · Settembre 2023 35

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