La Rivista

anche verso altri Stati membri – sempre avvalendosi del meccanismo volontario di solidarietà; il rafforzamento dei rimpatri, attraverso gli accordi con i principali paesi di origine degli arrivi; il sostegno alla prevenzione delle partenze e contro il traffico di esseri umani; il rafforzamento della sorveglianza di frontiera aerea e marittima; misure per limitare l’utilizzo di imbarcazioni non idonee alla navigazione; il sostegno da parte dell’Agenzia europea per l’asilo in riferimento all’applicazione di procedure accelerate per le domande di protezione; l’aumento delle campagne di sensibilizzazione e comunicazione per scoraggiare le traversate del Mediterraneo e promuovere i percorsi legali e le ammissioni umanitarie; una cooperazione più intensa con l’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - UNHCR e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni – OIM per garantire protezione lungo il percorso e incentivare il rimpatrio volontario assistito dei paesi di transito; l’attuazione del protocollo già citato con la Tunisia. Il timore di “un’ apocalisse demografica” In Italia sono intanto cresciute le tensioni anche nella maggioranza al governo e alla visita di Von der Leyen è seguita l’adozione di nuove misure sull’immigrazione da parte del Consiglio dei ministri, con l’innalzamento del periodo di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri per gli accertamenti necessari e l’annuncio della realizzazione di nuove strutture destinate a coloro che entrano in Italia in modo illegale. Tempistica e impianto di questi interventi non lasciano intravedere al momento la volontà di superare la logica emergenziale nella gestione dei flussi, e questo nonostante il richiamo formulato in ultimo al Forum Ambrosetti di Cernobbio in merito ad una futura “apocalisse demografica” dovuta alla riduzione del tasso di natalità italiano, ed europeo più in generale. Un dato che paesi più lungimiranti come la Germania stanno cercando di colmare attraverso l’ingresso legale di immigrati, già a partire dall’apertura ai rifugiati, siriani in particolare, espressa dalla cancelliere Angela Merkel nel 2015. E mentre si traccia un primo bilancio di quell’ampio programma di integrazione, si calcola tuttavia che gli ingressi di stranieri in Germania siano ancora solo la metà di quelli effettivamente richiesti dal mercato del lavoro tedesco. Definire una governance economica Altro importante appuntamento di queste ultime settimane è stato infine l’incontro dei Ministri dell’economia degli Stati membri dell’Ue (Ecofin), il 15 e 16 settembre, a Santiago di Compostela, che ha visto un confronto sulle rispettive proposte relative alle nuove regole di bilancio europee. Ottimista il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, che a margine del vertice ha assicurato di aver percepito la disponibilità ad intensificare gli sforzi per raggiungere un compromesso. Gli ultimi mesi di quest’anno sono infatti importanti per il procedere dei negoziati per la riforma del Patto di stabilità europeo, sospeso per consentire gli ampi interventi necessari a fronteggiare la crisi economica innescata dalla pandemia di Covid 19. La proroga della sospensione scadrà il 31 dicembre di quest’anno. La presidenza di turno dell’Unione aveva già presentato nei mesi scorsi al Consiglio dei ministri dell’Economia a Bruxelles un documento che identificava quattro “pilastri” principali di confronto – l’ “equilibrio istituzionale” (la ripartizione di compiti e poteri tra le istituzioni coinvolte), le “salvaguardie comuni” (garantire che il debito scenda), lo “spazio fiscale per gli investimenti e incentivi alle riforme” e l’ “applicazione credibile e la titolarità” del nuovo Patto - con l’auspicio di poter trovare un’intesa all’Ecofin di ottobre, approvando così entro la fine di quest’anno la nuova governance economica. Al vertice di Santiago di Compostela anche la Germania ha dimostrato apertura nei confronti del negoziato, chiedendo però un impegno realistico a rimettere i conti pubblici sotto controllo da parte dei paesi più indebitati. La Rivista Europee La gestione migratoria è stata l’oggetto delle critiche mosse al discorso della Presidente della Commissione da alcuni dei rappresentanti al Parlamento europeo La Rivista · Settembre 2023 17

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