La Rivista

La Rivista Musica e spettacoli M ichele, oltre ai figli, chi o che cosa ti ha spinto a portare avanti il progetto “Diglielo Tu”? Negli anni passati ho pubblicato diversi singoli, principalmente come edizioni radiofoniche. Inizialmente era giusto fare così, fino a quando mi sono reso conto che fosse giunto il momento della pubblicazione dei miei titoli più emozionali e persona- li. L’album come format è particolar- mente adatto a questo scopo. In che modo? Ti dà l’opportunità di collegare i singoli titoli, o addirittura l’intero lavoro, in una storia. I primi cinque brani, ad esempio, formano una storia d’amore autonoma. Inizia con “Voglia Di Te” e si conclude con “Di- glielo Tu”, il titolo dell’album. E poi c’è un’altra canzone d’amore con “La Cosa Più Bella” ... Si chiama Michele Bochicchio, gli amici lo chiamano Michee. Il cantante e musicista italiano è cresciuto a Zurigo, ha scritto canzoni per Billy Todzo, Thierry Condor, Larry Woodley e Dhenibe. I suoi figli fanno parte dell’entourage di Loco Escrito – e hanno incoraggiato il padre a realizzare il proprio sogno di un album. Questo s’intitola ”Diglielo Tu”, pubblicato a gennaio. ... e con “Tu Ce Faci” c’è anche una canzone critica. È uno sguardo allo specchio. In un delicato dialetto pugliese, pongo la domanda a me stesso -– e a noi uo- mini in generale: “In questo mondo, in questa realtà, che cosa stiamo fa- cendo? Come vogliamo trovare delle soluzioni ai problemi che noi tutti dovremmo affrontare?”. La risposta: nenzi . Niente! A quali problemi alludi? Mi preoccupa il modo in cui trattia- mo l’ambiente. La canzone è un ap- profondimento autocritico e ironico. Quali sono i tuoi temi prediletti? Situazioni della mia vita, momenti che voglio gridare fuori al mondo. Canzoni d’amore, delle situazioni di contentezza, dei temi che mi com- muovono e scommuovono. “Quante Vite Costa” parla delle infinite guerre religiose. Ho scritto la canzone due anni fa in relazione agli attentati in Israele. “Onde”, invece, descrive il legame di noi umani con il mare e il nostro modo di trattarlo male. Ogni tanto interrompo il flusso della can- zone con un passaggio parlato in cui esprimo la mia opinione. Come vivi il tuo ruolo di cantante italiano in Svizzera? Le emittenti radiofoniche in Svizze- ra tedesca mi accolgono bene. Sono loro a piazzare le mie canzoni nelle loro playlist. Questo mi rende molto felice. Sono consapevole che il pub- blico svizzero tedesco non riuscirà a percepire ogni singolo dettaglio dei miei testi. Tuttavia, la leggerezza rit- mica e melodica viene generalmente ben accolta. D’altra parte, devo anco- ra mettermi in contatto con le emit- tenti di lingua italiana sul territorio elvetico e convincere loro di inserir- mi nei loro programmi. ”I MIEI FIGLI SONO DEI CRITICI SEVERISSIMI” Intervista: Luca D’Alessandro - Foto: Joe Sciacca La Rivista · Marzo 2023 78

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