La Rivista
viaggi a Parigi, aveva subito il fascino della Ville Lumière e si era ispirato ai grandi magazzini della capitale fran- cese nella costruzione della sontuosa sede della sua casa commerciale sul- le rive della Limmat. Altre fonti dan- no per certo che Franz Anton Jelmoli aveva letto e studiato Au Bonheur des Dames , un romanzo di Émile Zola, che, prima di uscire in volume nel 1883, era stato pubblicato a puntate sul giornale Gil Blas , ispirato alla Sto- ria de Gil Blas , opera picaresca dello scrittore francese Alain-René Lesage, apparso tra il 1715 ed il 1735. Con Au Bonheur des Dames , il grande scritto- re francese, sotto un’articolata storia sentimentale introduceva i suoi let- tori nel nuovo mondo dei grandi ma- gazzini, che, già negli ultimi decenni dell’Ottocento, avevano cambiato il costume della società francese, gene- rando una vera e propria rivoluzione sociale. Come ha fatto notare di recente Alizée Goulet, dell’Université du Québec a Montréal, Au Bonheur des Dames è « la storia dell’inselvatichi- mento capitalista », che mostra come « i grandi magazzini del romanzo per- turbano i costumi legati al commer- cio operando appunto un inselvati- chimento che oltrepassa la semplice vendita, ma provoca un nuova ma- niera di vivere in un rinnovo costante della sua apparenza, cambiando an- che radicalmente le abitudini del la- voro » (Alizée Goulet, « Au Bonheur des Dames» ou l’histoire d’un ensauvage- ment capitaliste , in «Observatoire de l’imaginaire contemporain», online , 19 ottobre 2017). Zola studia tutti gli ingranaggi del- la società capitalista, che conosce, come motore guida, solo il denaro, senza considerazione dei vari risvolti umani riguardanti lo sfruttamento dei lavoratori, soprattutto delle donne commesse di vendita e del fallimento delle piccole botteghe costrette, per la spietata concorrenza, a chiudere i battenti. Attraverso il meccanismo finanziario, che ruota attorno a un grande magazzino, Zola svela il ruolo giocato dalle grandi banche e quello della produzione su grande scala. Infine, analizza nei particolari gli eventi che hanno portato al fallimen- to e alla chiusura della bottega del povero ombrellaio Bourras, azione che egli qualifica « una canagliata in tutta legalità ». Nello scontro tra un capitalismo trionfante e la vecchia organizzazione sociale e commercia- le, Zola è costretto ad ammettere che « nella lotta totale per la vita, ciascuno persegue il suo interesse immediato » ed in questa guerra, i più deboli, che non riescono ad integrarsi, saranno costretti a soccombere. Si tratta di un vero e proprio darwi- nismo sociale, in cui nella « lotta per la sopravvivenza » ha la meglio il più adatto e il più forte. Émile Zola si oppone, tuttavia, alla « visione pes- simista », cercando di vedere « negli effetti di questa concorrenza, una condizione necessaria al progresso », perché « se i migliori ci guadagnano, tutti ne possono approfittare ». Questa « grande macchina capitalista può, infatti, ritornare di vantaggio sia ai lavoratori che potranno ottenere del- le condizioni sociali migliori sia ai clienti, che possono soddisfare i loro bisogni »(Colette Becker e Agnès Lan- des, Au Bonheur des Dames d‘Émile Zola , Profil d’une œuvre , 1999, 84), ma « anche le loro illusioni ed i loro im- pulsi (leurs fantasmes et leurs impul- sions) » ( Naomi Lubrich, “ Der Vampir imWarenhaus. Eine Metapher wird lebendig in Émile Zolas Au Bonheur des Dames ”, in: Orbis Litterarum: International Review of Literary Stu- dies. 70:6 . 2015 , p p. 474-502). Il balletto per il pacchetto azionario di maggioranza La discussione sulle questioni sociali, sorte con la nuova organiz- zazione commerciale, si protrasse a lungo e lo stesso Zola, accusato di essersi schierato dalla parte del capitalismo finanziario, alla do- manda di un giornalista su queste tematiche, rispose: « Io non attacco né difendo il denaro, ma lo vedo solo come una forza necessaria di civi- lizzazione e di progresso » (Becker et Lands, op. cit. ). Per prevenire le vertenze sindacali, che avevano interessato non solo i grandi magazzini francesi, ma an- che di altre nazioni e segnatamente in Inghilterra e negli USA, Franz Anton Jelmoli adottò provvedi- Nel 1940 ilm catalogo diventa stagionale. Nella stamp quello estivo La Rivista · Marzo 2023 58
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