La Rivista
La notizia che, Credit suisse aparte, ha scosso il mondo degli affari di Zurigo e della svizzera intera, riguarda la chiusura definitiva di Jelmoli, il primo grande magazzino di tutta la Confederazione, fondato nel 1899. A 125anni dall’aperturadella sedeallaSihlstrassedi Zurigo I grandi magazzini Jelmoli chiudono i battenti per sempre nel 2024 in Laguna L’ annuncio, dato nei primi giorni di febbraio, rende noto che la struttura terminerà le sue attività definitivamente nel 2024, dopo aver operato per 125 anni al servizio del commercio e degli affari. Sono circa 850 i dipendenti interessati, che devono cercarsi un nuovo lavoro o, se possono, andare in pensione anticipata. La Swiss Prime Site AG, una delle più grandi società immobi- liari quotate in Europa, proprietaria del marchio e dello storico edificio zuirghese che ancora ospita i grandi magazzini, ha definito un piano che prevede un nuovo utilizzo dei locali da adibire a negozi specializzati al piano terreno e ad uffici nei piani superiori. Una bella pagina scritta da emigrati italiani Quella dei Grandi Magazzini Jel- moli è una storia lunga ed entusia- smante ed una bella pagina scritta dagli italiani emigrati. Il capostipite della famiglia, Giovanni Pietro Jel- moli, nato nel 1794, era originario del villaggio di Toceno della valle piemontese di Vigezzo, una conti- nuazione naturale delle Centovalli ticinesi, dove un suo antenato è registrato come Guglielmoli, donde poi derivò la forma abbreviata, e più ‘elvetica’ del cognome. Ragazzo sve- glio e promettente, Giovanni Pietro Jelmoli raggiunse in Germania i fratelli Giovanni Pietro e Francesco Ciolina, divenuti poi Johann Peter e Franz, suoi compaesani, che, partiti da Toceno, avevano fondato un’im- presa commerciale con sedi e filiali nelle principali piazze europee: da Mannheim ad Amburgo, da Lione a Parigi e fino alla lontana Königsberg (Adi Kälin, Das Jelmoli-Archiv ist jetzt ganz offiziell Zurcher Kultur- gut, Neue Zürcher Zeitung online , 05.09.2018). I Ciolina avevano bisogno di aiutan- ti che trascinassero « sulle spalle i loro voluminosi fagotti di stoffe e di chincaglieria, di fiera in fiera, da una citta all’altra », grazie ai quali, come scrive Benito Mazzi nel libro Vigez- zo, la valle delle grandi storie , edito da Grossi nel 1998, « accumularono un piccolo capitale ». Da garzone e commesso di bottega, il giovane Jelmoli si trasformò presto in uno dei principali collaboratori di fiducia della ditta Ciolina e nel 1813, spo- sando Anna Maria Ciolina, figlia di Johann Peter, entrò a far parte della dinastia di questa grande famiglia di commercianti sempre in continua espansione sui vari mercati europei. Nel 1832, Giovanni Pietro Jelmoli venne inviato a fondare la filiale dei Fratelli Ciolina a Berna, Casa di moda ancora oggi molto attiva ( sin- ce 1833 ) alla Marktgasse della capi- tale federale. Fu, appunto, a partire dai primi anni Trenta dell’Ottocento che i Ciolina, per dirla in inglese, si trasformarono in una Just fine Fashion Family business , trattan- do anche articoli di moda a bassi prezzi. Subito dopo Berna, già l’anno di Tindaro Gatani La Rivista Cultura La Rivista · Marzo 2023 54
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