La Rivista

La ciclovia della cultura Non è ancora pronta, peccato: l’avrei provata volentieri la “Ciclo- via della cultura”, 76 chilometri di strada verde che da maggio colle- gheranno le due capitali proponendo sul tragitto la possibilità di visitare “ 34 borghi e centri storici, 872 beni di interesse storico culturale e 23 cantieri culturali ”. Ha una vocazione internazionale, collegata com’è con diverse ciclabili europee, prime fra tutte la Milano-Monaco di Baviera e la Venezia-Torino. Simbolo della ci- clovia, la passerella di Castelli Cale- pio, sospesa a 40 metri di altezza sul fiume Oglio. Proprio a una manciata di chilometri dal lago d’Iseo che nel 2016 aveva ospitato un’altra celebre passerella: la “ Floating Piers ” di Christo. Una tela galleggiante giallo zucca su cui in un paio di settimane avevano poggiato i piedi oltre un mi- lione di persone. Le vestigia dell’antica Brixia A Brescia ci arrivo con un in- terscambio perfetto: parcheggio “Poliambulanza”, pochi minuti di metropolitana e sono nella centralis- sima Piazza della Vittoria, anch’essa progettata dall’architetto Piacentini nel ventennio fascista. Privata col tempo degli insostenibili orpelli pro- pagandistici, è oggi uno spazio ele- gante e di grande equilibrio visivo, che fa a sua volta da perfetto pen- dant al quasi attiguo spazio rinasci- mentale di Piazza della Loggia. Dove il magnifico orologio astronomico cinquecentesco, realizzato in base alla cosmologia tolemaica, si trova a pochi passi dalla targa che riporta tristemente alla memoria l’attentato neofascista del 28 maggio 1974. Memoria decisamente meno dram- matica è quella che da Brescia risale all’antica Brixia, le cui vestigia si trovano nell’area archeologica più estesa e meglio conservata dell’in- tera Italia settentrionale, patrimonio Unesco insieme al complesso mo- nastico di Santa Giulia. Il simbolo di Brixia, appena rientrato dopo un lungo restauro all’Opificio delle pietre dure di Firenze, è la Vittoria Alata, oggi esposta in una sala del Tempio Capitolino a temperatura e umidità costante. Opera in bronzo del I secolo d.C., conclude le visite Una sala del più importante museo bresciano, ospitato nel complesso monastico di Santa Giulia. È parte del patrimonio Unesco insieme all’adiacente parco archeologico di Brescia romana L’orologio astronomico in Piazza della Loggia. In primo piano, la Brescia “leonessa” protagonista delle dieci giornate che fra il 23 marzo e il 1° aprile 1849 videro la città insorgere contro la dominazione austriaca La Rivista · Marzo 2023 43

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