La Rivista

Il Codice degli Incentivi Tra i provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri in questi mesi, anche il Codice degli Incentivi, pen- sato come uno strumento che presen- ti un “ corpus organico di regole che sia di riferimento tanto per i decisori pubblici che per le imprese ”, come spiegato dal Ministro Urso, secondo cui era necessaria una “ riforma or- ganica per fermare la giungla degli incentivi ”. Il disegno di legge che prevede il Co- dice è collegato alla Legge di Bilancio 2023-2025 e prevede tra gli obiettivi anche la semplificazione delle norme in materie di investimenti e inter- venti nel Mezzogiorno. La revisione degli incentivi – si legge in una nota del Mimit – “ costituisce infatti un passaggio necessario anche per la promozione della politica industriale italiana che richiede sul piano nazio- nale un maggiore efficientamento de- gli interventi per le imprese nonché di orientamento verso le sfide globali come la transizione green e digitale ”. Secondo i dati del Ministero, al 2021 il sistema agevolativo nazionale regi- strava 1.982 incentivi, di cui 229 delle amministrazioni centrali e 1.753 delle amministrazioni regionali. Il Codice, quindi, opererà su tre fonti principali: riordino e razionalizzazio- ne delle misure di incentivo, alla luce delle valutazioni d’impatto che si effettueranno; coordinamento tra le amministrazioni centrali e regionali in modo da prevenire sovrapposizio- ni e sprechi; semplificazione, chiarez- za e conoscibilità attraverso il codice dell’incentivazione che contiene le regole generali che dovranno essere uniformemente osservate. Sarà compito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy adottare i decreti delegati entro 24 mesi. Fondi per i Centri di trasferimento tecnologico Ancora dal Mimit è giunto il fi- nanziamento di 350 milioni di euro per i Centri di trasferimento tecnolo- gico. Si tratta di una misura prevista dal PNRR (missione 4) che serve al potenziamento e all’estensione te- matica e territoriale dei centri di tra- sferimento tecnologico per segmenti di industria, così da incoraggiare l’erogazione alle imprese, nonché alle pubbliche amministrazioni, di servizi tecnologici avanzati e innovativi fo- calizzati su tecnologie e specializza- zioni produttive di eccellenza. I Centri sono una rete diffusa in tutta la Penisola con 50 poli che rendono le tecnologie avanzate strumenti fruibi- li per le aziende a cui offrono anche percorsi di riqualificazione delle competenze. Dei 350 milioni complessivi, 113,4 milioni di euro sono destinati al rifinanziamento degli 8 centri di competenza ad alta specializzazione; 33,6 milioni di euro sono per il cofi- nanziamento dei 13 Poli europei di innovazione digitale (EDIH) selezio- nati a valle della gara europea Digital Europe; infine una quota pari a circa 114,5 milioni di euro è destinata a finanziare i 24 Poli europei di inno- vazione digitale che hanno ricevuto il “ Seal of Excellence ” dalla Commis- sione Europea. Con l’obiettivo di avviare un processo di riorganizzazione e razionalizzazio- ne del sistema del trasferimento tec- nologico italiano, il decreto istituisce anche una Cabina di regia che avrà il compito di promuovere il coordina- mento tra i diversi soggetti coinvolti. Gestione delle imprese di interesse strategico In vigore da inizio marzo, infine, la legge “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale”, nata con l’obiettivo di salvaguardare determinati contesti industriali che, a causa - tra l’altro – del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità. Con la legge, dunque, si forniscono allo Stato strumenti rapidi per inter- venire laddove la gestione delle im- prese di interesse strategico dovesse ritenersi inadeguata, come l’ammis- sione immediata all’amministrazione straordinaria. La legge prevede, poi, che i compensi degli amministratori straordinari delle grandi imprese in crisi vengano parametrati ai risultati da essi conseguiti, fissando anche un limite complessivo per il compenso degli amministratori giudiziali. Mo- dificata anche la disciplina del co- mitato di sorveglianza e quella sulla responsabilità amministrativa degli enti privati derivante da reati e il re- gime di esclusione della medesima responsabilità. In particolare, se l’attività è svolta in uno stabilimento industriale (o in una parte di esso) dichiarato di interesse strategico nazionale, inve- ce di una sanzione interdittiva che determini l’interruzione dell’attività dell’ente, il giudice dispone la prose- cuzione dell’attività da parte di un commissario. Le sanzioni interdittive relative alla responsabilità dell’ente non si applicano se pregiudicano la continuità dell’attività svolta in stabilimenti industriali (o in parti di essi) dichiarati di interesse strategico nazionale e se l’ente ha eliminato le carenze organizzative dalle quali è conseguito il reato. Con il provvedi- mento si dispone, inoltre, il rafforza- mento patrimoniale della gestione dell’impianto siderurgico di Taranto. La Rivista Burocratiche La Rivista · Marzo 2023 20

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