La Rivista
periodo difficile – ha dichiarato Gentiloni presentando le previsioni economiche. “ Si prevede che la cre- scita rallenterà per effetto dei fattori negativi e la presa dell’inflazione sul potere di acquisto si allenterà solo gradualmente nei prossimi tri- mestri – prosegue il Commissario europeo, ricordando che solo “ una risposta politica unitaria e globale ha permesso all’UE di resistere alle tempeste che hanno investito le nostre economie e le nostre società dal 2020 ”, e auspicando che l’Unione sappia “ mostrare la stessa determi- nazione e ambizione nell’affrontare le sfide di oggi ”. Anche per il vice presidente ese- cutivo della Commissione Valdis Dombrovskis, “ l’Europa sta dando prova di resilienza di fronte alle sfide attuali ”, mentre conferma che: “ sia- mo stati in grado di scongiurare una recessione preannunciata ”. “ C’è un discreto ottimismo sulle prospettive di crescita e sul previsto calo dell’in- flazione quest’anno – prosegue Dombrovskis, ricordando però la ne- cessità di far fronte a molte difficoltà legate in primo luogo ai mutamenti geopolitici in corso. “ È fondamenta- le – aggiunge - mantenere salda la posizione dell’UE come attore econo- mico mondiale di primo piano ”. Per quanto riguarda l’Italia, si torna a parlare del rischio di tornare ad es- sere il fanalino di coda della crescita in Europa, con le previsioni del Pil che si fermano allo 0,8% nel 2023 e all’1% per il 2024, ma quello che pre- occupa di più è il dato sul rapporto deficit/Pil, all’8% nel 2022, una doc- cia fredda che ha fatto decidere po- che settimane fa al governo lo stop dei bonus concessi al settore edili- zio. Se si pensa che con le norme del Patto di stabilità, il rapporto deficit/ Pil non avrebbe dovuto superare il 3% è chiara l’urgenza di una riforma delle regole di bilancio dell’Unione richiamata anche nel vertice dell’E- cofin di metà febbraio a Bruxelles e discussa poi ancora in quello del 14 marzo scorso. Concordare norme comuni in materia di politica economica e di bilancio Il ministro delle Finanze sve- dese, Elisabeth Svantesson, che detiene attualmente la presidenza dell’Ecofin, ha più volte ribadito la necessità di concordare norme comuni in materia di politica eco- nomica e di bilancio, nonostante le diversità di posizione degli Stati membri. E un parere a suo dire lar- gamente condiviso sarebbe emerso sulla necessità di coniugare l’aggiu- stamento di bilancio con riforme ed investimenti per affrontare le sfide delle finanze pubbliche, rafforzando la titolarità nazionale dei bilanci, pur in un quadro di norme comuni. L’accordo raggiunto a metà marzo - e sul quale la Commissione europea è ora chiamata a impostare la riforma entro la fine di questa legislatura – non cambierebbe il riferimento del 3% per il rapporto deficit/Pil ma introdurrebbe un meccanismo che prevede più tempo per la riduzione del debito e un tempo ancora mag- giore per i Paesi che fanno riforme e investimenti legati alle priorità strategiche dell’Unione Europea – verde, digitale, difesa. Tuttavia, la Germania in particolare e altri Paesi membri chiedono alla Commissio- ne di svolgere “ ulteriori profonde discussioni sulle questioni ancora incerte ” – lo ha chiesto nello specifi- co il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. Preoccupazioni nel settore bancario In concomitanza con questi pas- si avanti però, a turbare i mercati, anche europei, è arrivata la banca- rotta dell’americana Silicon Valley Bank che, nonostante le rassicura- zioni del presidente americano Joe Biden, ha provocato forti contraccol- pi sulle borse e innescato un mecca- nismo di contagio a danno di altre banche, non solo a stelle e strisce – vedi il tracollo in borsa registrato da Credit Suisse e la conseguente sua acquisizione da parte di UBS. Subito dopo la bancarotta, l’Euro- gruppo si è riunito e si è premurato L’Europa ha ridotto di oltre la metà la sua dipendenza energetica dalla Russia La Rivista · Marzo 2023 16
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