La Rivista
avevano un aspetto incredibilmente fresco e pulito. I colori erano sempre estremamente suggestivi e vivaci. Era un’arte cruda e mozzafiato. Con questo lavoro volevo ricreare quel concetto. Sarah : Sì, volevamo trovare un equilibrio tra l’essere innovativi e lungimiranti, ma allo stesso tempo incorporare uno stile tradizionale con elementi astratti. Come ha detto Ciaren, l’arte grezza può essere stu- pefacente da guardare ed è uno stile che ci piace, anche se è così diverso dai precedenti manifesti che rap- presentavano il Festival. Il concetto è stato sicuramente un rischio, ma questa è la parte divertente dell’es- sere creativi: ci dovrebbe essere la libertà di sperimentare, superare le barriere e introdurre modi diversi di fare le cose. Che significato ha per voi il cinema? Ciaren : Alcuni anni fa lavoravo in un campo profughi in Sudan, e una volta al mese un uomo d’affari locale tornava dai suoi viaggi con una videocassetta di un film stranie- ro. Ogni volta si trattava di un film di un Paese diverso che aveva visitato. Creava il suo cinema all’aperto pro- iettando il film su un grande lenzuo- lo sospeso tra due pali. Più di 10.000 rifugiati si riunivano per guardare il film e, anche se molti di loro non ca- pivano la lingua, rimanevano seduti in silenzio, per lo più, ma di tanto in tanto li si sentiva scoppiare a ridere o a sussultare nello stesso momento. È stato incredibile osservare i loro volti mentre venivano trasportati in un altro mondo per qualche ora. È diventato il loro evento preferito del mese e li ha aiutati ad affrontare le sfide della vita reale di ogni giorno. Ha dato loro speranza. Il cinema è un dono a cui tutti dovrebbero avere accesso, ma molti non ce l’hanno. Noi siamo più fortunati. Scegliete un film che vi rappresenti… Sarah : Un film che ho visto di re- cente mi è rimasto impresso perché mi ha scaldato il cuore ed è pieno di La giuria del concorso internaziona- le dedicato al nuovo manifesto del Locarno Film Festival, alla sua terza edizione, ha decretato il progetto vincitore. Fra gli oltre 1’000 progetti presentati, si è imposta all’una- nimità l’opera del duo britannico composto da Sarah e Ciaren Diante. Il Pardo, icona del Festival, si fonde con una figura femminile e accoglie un nuovo colore, il blu, per aprirsi a un mondo in via di definizione e ric- co di possibilità. Lanciato il 31 ottobre 2022, il bando per definire le linee guida grafiche ed estetiche di Locarno76 ha incon- trato la risposta entusiastica della community del Festival che ha inviato oltre 1’000 progetti da tutto il mondo. Il lavoro vincitore è ope- ra del duo britannico (classe 1977) composto da Sarah Diante e Ciaren Diante. Nel loro concetto, hanno vo- luto omaggiare l’anima del Locarno Film Festival e la sua capacità di porsi in costante dialogo con il suo tempo. Da qui l’immagine in cui il tradizionale leopardo sembra fon- dersi con una figura femminile e l’e- strema libertà di un nuovo colore, il blu, che va ad arricchire la tavolozza gialla e nera del Festival. Sensuale, enigmatico e raffinato, il manifesto di Locarno76 richiama la tradizione pittorica inglese che va dalle eteree figure femminili di Dan- te Gabriel Rossetti alle illustrazioni di Aubrey Beardsley, con riferimenti visivi alla optical art novecentesca. Un’immagine aperta e carica di mi- stero, che invita ad accostarsi a ciò che sta oltre i valori acquisiti, e ad aprirsi alla scoperta di un mondo dai confini e dalle prospettive in conti- nuo movimento. L’opera è stata selezionata dalla presidenza e dalla direzione del ILMANIFESTODI LOCARNO76 : UNPARDOCHE ABBRACCIALETRASFORMAZIONI DELMONDO La Rivista LocarnoFilmFestival La Rivista · Giugno 2023 74
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