La Rivista

Stesso mandato con budget dimezzato? “Impossibile” Che cosa significa questo? Per la SSR significa continuità dell’attuale mandato di prestazioni e del suo finanziamento. Lo ha sottolineato il presidente della SSR Jean-Michel Cina sabato 3 giugno, in occasione dell’assemblea generale della SSR Svizzera italiana CORSI, la società regionale della SSR per la Svizzera di lingua italiana. Importante, secondo Cina, è ora continuare ad adempiere al meglio il mandato per creare la necessaria fiducia e il sostegno al servizio pubblico, in vista della pro- va delle urne. “Il ruolo della SSR è di particolare importanza – ha sottoli- neato Cina - In caso di accettazione dell’iniziativa, la SSR non potrà più adempiere l’attuale mandato di prestazione sancito dalla legge, né garantire il radicamento regionale nella stessa misura. Nessuna orga- nizzazione può adempiere lo stesso mandato con un dimezzamento del budget ”. Ma come contrastare una proposta particolarmente insidiosa, che promette di ridurre drastica- mente il canone pur mantenendo l’offerta praticamente invariata, an- che e soprattutto a livello regionale? “ È importante incrementare l’utilità delle offerte della SSR e dimostrarne il beneficio sociale, per rafforzare la legittimazione del servizio pub- blico ” ha detto Cina. La SSR per il momento non scende nei dettagli sulle conseguenze dell’accettazione dell’iniziativa, anche se è già ora di compattare i ranghi. In questo senso, diventa fondamentale il ruolo delle società regionali dell’associazione SSR. L’Associazione mantello SRG SSR che le raggruppa conta 23.000 membri, che si impegnano a favore del servizio pubblico dei media. Il ruolo delle società regionali L’importanza delle società regionali per il radicamento del servizio pubblico nel territorio è stato ribadito nella stessa occasio- ne anche dal presidente della SSR. CORSI (e vicepresidente della SSR) Luigi Pedrazzini: le società regionali, come la SSR Svizzera italiana COR- SI, “ potranno rivelarsi sempre più strumento decisivo per raccogliere critiche e perplessità inserendole in un confronto concreto e costruttivo, per cambiare, laddove necessario, il servizio pubblico al fine di renderlo sempre più vicino ai valori condivisi dalla popolazione svizzera ”. Per Pe- drazzini è fondamentale evitare un indebolimento del servizio pubblico, ne va dell’idea svizzera di democra- zia. “ Il progetto politico in cui rien- trava l’iniziativa No Billag (l’inizia- tiva bocciata alle urne nel 2018, che chiedeva l’eliminazione del canone radiotelevisivo, ndr.) e in cui si col- loca anche l’iniziativa “200 franchi bastano”, mira a silenziare il servizio pubblico per dare più spazio al mer- cato. Non è un progetto illegittimo, ma è un progetto sbagliato laddove illude che il mercato sarà in grado di preservare un dibattito democratico equilibrato, il rispetto delle minoran- ze, le diversità, la promozione delle culture e delle identità regionali. Così non sarà: l’indebolimento del servi- zio pubblico renderà più fragile la Svizzera, l’esercizio della democrazia diretta, la difesa e la promozione delle culture, e specialmente di quelle mi- noritarie ”. Per queste ragioni, sottoli- nea Pedrazzini, la difesa del servizio pubblico “ non deve rispondere a una visione ideologica o politica, né tanto meno partitica, ma a un bisogno mol- to svizzero di salvaguardia dei pro- cessi e dei meccanismi che hanno permesso al nostro Paese di crescere, di confrontarsi nella tolleranza e nel rispetto delle diversità d’opinione ”. Nei prossimi mesi e anni sarà quindi più che mai importante che le so- cietà regionali della SSR continuino a promuovere la cultura del servizio pubblico e il suo radicamento nel territorio. Luigi Pedrazzini, presidente uscente della SSR Svizzera italiana CORSI con la neo segretaria regionale Laura Méar, il direttore RSI Mario Timbal e il direttore generale SSR Gilles Marchand La Rivista · Giugno 2023 55

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