La Rivista

pregresse. In altri termini, tali filtri mentali inducono automaticamente una lettura semplificata ma riduttiva della realtà, rendendo l’obiettività un traguardo difficilmente raggiun- gibile. Tra le distorsioni che riguardano più da vicino il problema delle bugie vale la pena di ricordarne almeno tre: L’errore di Otello : come sappiamo, nella tragedia di Shakespeare il valoroso generale Otello al servizio della Serenissima è ossessivamente convinto, sulla base delle larvate insinuazioni dell’invidioso e diabo- lico Iago, che la sua sposa, l’amata Desdemona, lo tradisca con il luogo- tenente Cassio. Desdemona reagisce all’accusa ingiusta e (per l’epoca…) infamante proclamando con toni disperati la propria innocenza, ter- rorizzata e sconvolta dalla paura di non essere creduta. Tal reazioni emotive sono pervicacemente inter- pretate dal generale accecato dalla gelosia come altrettante prove della colpevolezza della moglie. Morale: il terrore negli occhi di una persona accusata non è indizio di colpevolez- za, poiché sono proprio gli innocenti a vivere l’angoscia di non potersi difendere da accuse ingiuste! L’eccesso di fiducia . Si tratta della propensione a credere sincere le per- sone che ci stanno a cuore. È una di- storsione di cui sono vittime a volte, ad esempio, i genitori (nonché i non- ni) di adolescenti quando questi pro- pinano loro montagne di bugie per nascondere certe azioni riprovevoli ed evitare le prevedibili sanzioni. È così che ad esempio la giovane Tizia negherà con sguardo innocente di frequentare ancora il bellimbusto in- viso alla famiglia allorché ha appe- na passato la notte con lui. Oppure il giovane Tizio dirà a mamma e papà di aver sostenuto con successo tale o talaltro esame, quando invece non si è nemmeno presentato davanti agli esaminatori. In entrambi i casi i genitori si berranno volentieri le bu- gie poiché non desiderano altro che credere ai propri tesori. L’alone negativo . Esso si manifesta sotto diverse modalità. Prendiamo un paio di esempi. Se un’amica ci ha mentito in passato a proposito dei suoi successi, quando la rincon- triamo tendiamo automaticamente a mettere in dubbio le cose che ci racconta. Oppure, se un poliziotto si è forgiato la convinzione, a partire dalle sue esperienze, che un certo tipo di popolazione è più propensa a delinquere, avrà maggiore difficoltà a credere innocente un malcapitato dello stesso gruppo accusato ingiu- stamente. Le distorsioni cognitive sono in- somma automatismi mentali che caratterizzano l’essere umano. L’u- nico modo per attenuane gli effetti è sapere che esistono. Quali indicatori possono aiutare a smascherare le bugie? Indicatori di natura fisiologica . È credenza assai diffusa che una per- sona quando mente provi un disagio interiore tale da generare reazioni fisiche automatiche visibili, quali ad esempio uno sguardo sfuggente, un’agitazione incontrollata di mani e piedi, un aumento della frequenza dei battiti di palpebra. Tale creden- za è sfatata da studi che mostrano come i bugiardi più incalliti siano in grado di mentire spudoratamente “senza battere ciglio” e mantenendo una calma serafica. Indicatori emotivi . Ciò nondimeno, chi mente ha buone ragioni per Il tenore Mario del Monaco nei panni di Otello che, nella tragedia di Shakespeare, non creda all’innocenza dell’amata Desdemona La Rivista Elefante invisibile 1 La Rivista · Giugno 2023 48

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