La Rivista

team player ideale. Il modello del fondatore di The Table Group , so- cietà specializzata nello sviluppo di team aziendali, identifica quelle che lui chiama “le tre virtù”, il membro efficace della squadra è umile, ap- passionato ed empatico. L’umiltà è il più importante attributo di un team player perché lo porta a condividere i meriti, a parlare di suc- cesso collettivo, non ha un ego smi- surato e non attribuisce importanza allo status. Qualche volta persone non umili vengono tollerate grazie alla loro competenza ma questo è un errore che mina la performance complessiva della squadra. L’umiltà manca a persone apertamente arro- ganti, concentrate solo su sé stesse, che creano risentimenti, divisioni e giochi di potere, tuttavia anche le persone che mancano di fiducia in sé stesse non sono umili, anche se lo possono apparire, ed anch’esse pos- sono impedire la massima espres- sione del team perché non sanno sostenere le proprie idee. Le persone appassionate sono sempre motivate, ricercano cose da imparare e sono attente alla qualità del proprio lavoro. È necessario ve- rificare che questa tensione positiva vada nella direzione del beneficio collettivo e non solo individuale, inoltre deve essere presente anche la capacità di autoregolazione che consente un impegno sostenibile e gestibile in modo equilibrato rispetto agli altri aspetti della vita personale. Il burnout di qualcuno pregiudica la prestazione di tutta la squadra. Nel contesto di un team essere em- patici significa essere appropriati ed attenti nelle relazioni con gli altri, capire cosa sta succedendo in un gruppo, fare domande, ascoltare gli altri e partecipare attivamente alle discussioni. Essere dotati di intelligenza emotiva purtroppo non implica necessariamente utilizzarla in maniera positiva per il bene col- lettivo, per la coesione e l’efficacia della squadra questo tipo di indivi- dui possono essere molto pericolosi se utilizzano il loro talento per scopi solo personali. … del team player Un team player ideale possiede in misura adeguata tutte e tre queste virtù che gli permettono di essere pronto a mostrarsi vulnerabile dando quindi fiducia ai colleghi; di impegnarsi in conflitti produttivi anche se difficili da affrontare; di prendere decisioni collettive anche partendo da posizioni non allineate; di richiamare i colleghi alle loro responsabilità quando vi siano ca- renze nelle prestazioni; ed infine di anteporre i risultati della squadra ai propri bisogni. Per concludere vorrei proporre al- cune domande che suggerisce David Clutterbuck per esaminare i com- portamenti nel proprio team: • quali comportamenti supporta- no al meglio i ruoli all’interno del team valorizzando le diver- sità senza conflitti distruttivi? • Cosa dovremmo fare di più o di meno individualmente e collet- tivamente? • Cosa temiamo o desideriamo più di tutto? • Quali comportamenti ci rende- rebbero più efficaci come team? • Quali questioni ci mettono più a disagio nell’assumerci la res- ponsabilità dei comportamenti nostri e dei colleghi? • Cosa fa ciascuno di noi per sostenere i colleghi? perversi.enrico@espiu.com La Rivista · Giugno 2023 27

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=