La Rivista

associa spesso unicamente la con- danna dei trafficanti di esseri umani, senza che si prospettino interventi altrove. Prosegue l’innalzamento dei tassi di interesse da parte della BCE Sul fronte economico, prosegue l’innalzamento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale euro- pea, giunto al 4% con l’annuncio di metà giugno da parte della presidente Christine Lagarde, che conferma nella conferenza stampa in propo- sito che, salvo cambiamenti radicali nello scenario di base, l’intenzione è quella di proseguire nella traiettoria di innalzamento. Il rialzo di giugno è considerato necessario – aggiun- ge - perché le stime per l’inflazione non prevedono una sua discesa a breve. Quella media è registrata anzi leggermente in rialzo, al 5,4% per fine anno. Per la fine del 2023 la previ- sione è del 3%, del 2,4% per fine 2024 e del 2,2% per fine 2025, livello in di- minuzione che viene giudicato “ non soddisfacente e non rapido ” da parte di Lagarde. Ancora peggiori sono le previsioni del livello di inflazione in Italia che secondo le ultime stime di Banca d’Italia è al 6,1%. Per l’anno prossimo la previsione si attesta invece al 2,3% e al 2% nel 2025. Nonostante questo, sono state riviste nettamente al rialzo le previsioni di crescita del Pil ita- liano per quest’anno, all’1,3%, più del doppio rispetto allo 0,6% stimato lo scorso gennaio. Per il 2024 la crescita è attesa invece all’1% e all’1,1% al 2025. Migliorano anche le previsioni sul tasso di disoccupazione: al 7,7% per quest’anno – rispetto alla stima pre- cedente all’8,2% - e per il prossimo e al 7,6% nel 2025. Il Rapporto di Ban- ca d’Italia sottolinea però l’elevata incertezza che affligge ancora oggi l’ipotesi di crescita, con i consumi contenuti per l’aumento del costo del denaro, mentre dovrebbe aumentare l’impulso della componente pubblica per gli interventi del Piano di Ripresa e Resilienza. E proprio sul PNRR il Governo sta lavorando per proporre a Bruxelles una parziale riscrittura, dopo che una relazione ha messo in luce ritardi e difficoltà su diversi progetti e in particolare nella spesa dei fondi destinati alle opere pubbli- che. Al 31 dicembre del 2022, infatti, sui 91 miliardi di spesa destinati a queste ultime risultavano spesi solo poco più di 7 miliardi, l’8% del totale, principalmente a causa della carenza di risorse umane e di competenze ge- stionali e tecniche. A breve comunque – ha assicurato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni – è confermato l’arri- vo della terza rata prevista e Bruxel- les ha aperto alla possibilità di una modifica dei progetti, aggiustamenti che però devono essere fatti presto e bene. Gentiloni segnala inoltre di aver lavorato ad una proposta di ri- forma del patto di stabilità e crescita, che punta ad una riduzione del debito che sia graduale. “ Se continuiamo ad inserire soglie comuni irraggiungibili e inattuabili – spiega il Commissario europeo all’Economia – corriamo il rischio che il debito continui a salire e ciò lascia poco spazio a quel che serve: cioè gli investimenti e la crescita ”. Ma le trattative sul tema si annunciano in salita così come quelle legate alla gestione dei flussi migratori. L’ultimo rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) evidenzia il record di persone in fuga dal proprio Paese per via di guerre e violenze La Rivista Europee La Rivista · Giugno 2023 17

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