La Rivista

La situazione per l’Italia, nonostante le elezioni e il ricambio del governo politico con una nuova coalizione, è tutto sommato molto tranquilla, commenta Matteo Ramenghi, CIO di UBS Italia Wealth Management. Un sottile gioco ad incastri di Corrado Bianchi Porro dine sparso. Ci si può dunque aspet- tare molto di più dall’Europa nell’at- tuale fase di transizione energetica. Apparentemente un programma ben bilanciato Per quanto concerne poi il pro- gramma del nuovo governo, afferma Maria Paola Toschi, global strategist di J. P. Morgan Asset Management, noi siamo in genere molto cauti nel giudicare le politiche programmati- che e fiscali, però possiamo dire che, in generale, c’è stato un insieme di provvedimenti all’insegna delle rac- comandazioni suggerite dall’Europa, vale a dire senza sbilanciare troppo il tema del deficit e quindi possiamo affermare che alla fine (vedremo poi come andrà in fase di approvazione e di realizzazione) si tratti di un pro- gramma ben bilanciato. Tutto ciò se consideriamo i tempi molto stretti, le risorse come al solito molto limitate e degli interventi che non hanno stravolto situazioni pre-esistenti. Anche sul tema delle pensioni, abbiamo visto interventi specifici che tuttavia si sono mossi sui bina- ri usuali. Questo è un tema molto importante perché anche l’Europa pone molta attenzione su queste problematiche, che cioè non si A nche nel periodo elet- torale, aggiunge, non si è registrato alcun aumento particolare per lo spread dei titoli italiani. Il motivo? È abbastanza semplice, ag- giunge Matteo Ramenghi. Nessuno dei partiti premiati dalle intenzioni di voto nel periodo pre-elettorale e confermati poi dal voto popolare ha cavalcato posizioni contro la moneta unica europea, così come d’altra par- te l’assoluta maggioranza di quelli oggi all’opposizione. Questo periodo di relativa tranquilli- tà, nonostante la difficile situazione geopolitica interna e internazionale caratterizzata dalla ripresa im- provvisa e vigorosa dell’inflazione determinata in buona parte dall’e- mergenza del rincaro energetico e dei prodotti alimentari, si è dunque protratto anche dopo la caduta del Governo Draghi, che pure godeva di ampio appoggio e unanime prestigio internazionale. Eppure, aggiunge, mai come in questo periodo l’Europa si è dimostrata poco padrona del proprio destino in quanto, dopo aver reagito tempestivamente di fronte all’emergenza Covid, sulle sanzioni alla Russia e sui problemi relativi all’emigrazione, si è poi mossa in or- La Rivista Italiche La Rivista · Dicembre 2022 7

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