La Rivista

c’erano le idee, o partecipare a San- remo per alimentare il successo, non mi sono più trovato bene. Per questa ragione, nel 1982 ho fondato una mia etichetta discografica e così ero libero nel decidere, quando uscire con un disco. Non sono come Lucio Battisti che si siede e subito nasce una bella canzone. Ho i miei tempi. Tante volte hai affermato di vantare un certo successo e allo stesso tempo di goderti la vita. Insomma, non ti sei mai fatto massacrare dal successo. Vivere solo ed esclusivamente per il successo, è una cosa che non mi sta bene. C’era mio nonno che diceva: “ bisogna lavorare per vivere, non vivere per lavorare. ” Vado d’accordo con il successo – fin quando non diventa soffocante. Secondo me, le canzoni devono maturare. Magari con questo metodo avrò perso qual- che punto, ma non è che m’importa più di tanto. Sono innamorato della musica, è un po’ meno del successo. Secondo te, che occasione ti sarai perso? In che senso? Prendiamo il brano Finalmente Canto , che inizialmente avevi voluto presentare ad Andrea Bocelli. Un progetto che non si è mai realizzato. Ma, sai, non è che non dorma per questo. Con Andrea di tanto in tanto mi sono sfiorato all’interno di una casa discografica. Con mia moglie avevo scritto questo pezzo molto bello che gli avrei voluto fare sentire. Non ci siamo riusciti per diverse ra- gioni. Infine, ho detto a mia moglie: “ Ce la cantiamo noi, Dori. ” Sono tut- tora convinto che Bocelli l’avrebbe portata al successo a livello interna- zionale. È proprio fatta per lui. Tu e tua moglie Dorina Dato state insieme da 45 anni. Parlaci di questo vostro amore. Ci siamo incontrati e ci siamo piaciuti. Ci siamo rispettati e non abbiamo mai fatto guerre o litigate pazzesche. E ci unisce questo amore per la musica. Siamo ancora come due innamorati. Devo dire una cosa bellissima: la amo da morire. In un’altra intervista hai detto che per l’amore ci vuole l’intelligenza. Oltre all’amore che non ti fa dormire di notte e che si brucerà in un paio d’anni, devi essere capace di colti- vare l’amore che viene dopo, quello più calmo. Bisogna avere tanta in- telligenza per poter continuare negli anni a far sì che tutto non diventi monotono, ma che deve essere tutto bello e fresco ogni giorno. Dopo 45 anni, non è facile, però è gratificante. Avete vissuto molte cose insieme. Sì, abbiamo scritto insieme. Ed è sta- ta anche la mia corista. Per concludere, tutt’altra cosa: sei tuttora appassionato di pesca e di motocross? Ci sono delle passioni che negli anni per motivi fisici devi abbandonare. Se andassi oggi a fare il motocross mi spezzerei le ossa (ride) . La pesca invece la posso tuttora praticare, ad esempio sulle rive del Po o del Ticino. Alle Christmas Sessions 2022 di Bienne sul palco si sono esibiti anche i Matia Bazar La Rivista · Dicembre 2022 85

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