La Rivista
nella volta e illustrate dai maggiori esponenti storici nelle scene parietali 12 . La Scuola di Atene che rappresen- ta la filosofia è l’opera più famosa in assoluto tra quelle di Raffaello. L’affresco raffigura i più celebri filosofi e matematici dell’antichità intenti nel dialogare tra loro all’interno di un immaginario edificio classico. Una gigantesca navata, che sviluppa le sue campate come solenni archi di trionfo, assicura un impianto unitario alla folla di sapienti e filosofi 13 . Alle cinquantotto figure presenti nell’affresco il pittore affida le effigi di artisti contemporanei, compreso sé stesso, come per ribadire la nuova, orgogliosa autoaffermazione di dignità intel- lettuale dell’artista moderno. Le figure disposte su due piani sono definite da una larga scalinata che taglia l’in- tera scena. I due principali filosofi dell’antichità, Platone e Aristotele, si trovano al centro della composizione, vicino al punto di fuga. Platone, raffigurato con il volto di Leonardo da Vinci, regge il Timeo e solleva il dito verso l’alto a indicare il Bene (l’Idea delle Idee, l’Uno). Il gruppo a destra di Aristotele è di difficile interpretazio- ne, ma a destra dell’uomo barbuto, forse Zoroastro, dietro il personaggio dal manto dorato, ci sono due uomini di profilo di 2/3 in vesti contemporanee, di cui quello in se- condo piano, con il berretto nero, che sfida lo spettatore con lo sguardo, è l’autoritratto di Raffaello stesso. Sul cartone preparatorio (285×804 cm) per la Scuola di Atene , il più grande cartone rinascimentale a noi perve- nuto, conservato alla Pinacoteca Ambrosiana a Milano, sicuramente tra le opere più preziose della collezione, mancano i due uomini sulla destra. Raffaello li ha ag- giunti solo nella versione finale dell’affresco. Quale fosse il suo intento non lo sapremo mai. Michelangelo Buonarroti Il Giudizio universale affresco (1370×1200 cm), realizzato tra il 1536 e il 1541, Cappella Sistina, Città del Vaticano. La Cappella Sistina fu voluta da papa Sisto IV (1471-1484) all’interno del più antico nucleo dei palazzi apostolici in Vaticano. Costruita dal fiorentino Baccio Pontelli, era già terminata nel 1480. Un anno dopo Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Dominico Ghirlandaio e Co- simo Rosselli firmavano un contratto per dieci affreschi parietali 14 . Tra il 1508 ed il 1512 Michelangelo realizza su commis- sione di papa Giulio II il ciclo degli affreschi sulla volta della Cappella Sistina – uno dei capolavori assoluti dell’arte occidentale. Tra il 1535 ed il 1541 sulla parete dietro l’altare Michelangelo dipinge su incarico di papa Paolo III l’enorme Giudizio Universale , un terribile spec- chio della situazione in cui si trova la Chiesa spaccata tra le istanze di riforma e i propositi di rivincita contro- riformistica, una visione apocalittica del drammatico scontro tra il bene e il male 15 . . Nel gennaio del 1536 si inizia a preparare l’intonaco sulla parete. I colori più preziosi sono comprati a Ferrara, dove la forte presenza della comunità ebraica favorisce gli scambi con l’Oriente e dove dalla Persia arriva il lapislazzuli frantumato, che 12 AAVV, Storia dell’arte Italiana, vol. III, Electa, Mondadori 1986, pg. 82. 13 Ib., pg. 83. 14 Ib, pg. 80 15 Ib, La Rivista Cultura La Rivista · Dicembre 2022 77
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