La Rivista
Dopo il brillante soggiorno fiorentino iniziato nell’ot- tobre del 1504, Raffaello arriva a Roma alla fine del 1508, già forte di una fama precoce e soprattutto dell’amicizia di Donato Bramante. Vivace conversatore, avido di ogni conoscenza, affascina chiunque. È l’uomo moderno del suo tempo, elegante e arguto. Coglie il meglio dei suoi collaboratori e li gratifica con posizioni di rilievo. Tanto quanto Michelangelo è introverso e ombroso, Raffaello è socievole e solare 11 . I due maestri della pittura si trovano a lavorare alla corte del papa Giulio II a pochi metri di distanza, ma, pare, senza entrare in collisione. Che si stessero evitando? Tra le grandi imprese volute da Giulio II si colloca la decorazione di un nuovo appartamento papale, le Stanze Vaticane. Avendo fatto conoscenza di Raffaello, il papa licenzia tutti gli altri pittori e affida all’urbinate l’intera responsabilità dell’opera. Il programma per la prima stanza, confacente alla sua funzione di biblioteca, si rifà alla raffigurazione delle tradizionali quattro facoltà delle università medioevali: la teologia, la filosofia, la giuri- sprudenza e la poesia, personificate da figure allegoriche ti più lievi e porta ai vertici di insuperabile perfezione la maniera lineare fiorentina 9 . Grazie al mecenatismo dei de’ Medici riesce a sviluppare uno stile unico ed ele- gante che propone un nuovo modello di bellezza ideale secondo i gusti e la raffinatezza della società fiorentina dell’epoca. Intorno al 1475 il banchiere Gaspare di Zanobi del Lama commissiona a Botticelli l’ Adorazione dei Magi . La fa rea- lizzare per la cappella di famiglia in Santa Maria Novella per espiare i propri peccati. Botticelli trasgredisce dalla tipica rappresentazione del tema adottata nella pittura e sceglie un taglio frontale, con le figure sacre disposte al centro e i personaggi del seguito scalati prospetticamente ai lati. Il dipinto diventa un’apoteosi dei signori di Firenze: vi sono dipinte tre generazioni dei maschi della famiglia de’ Medici. I tre Magi sono collocati in posizione centrale. Il più anziano è inginocchiato in adorazione del Bambino ed ha già deposto il suo dono ai piedi della Vergine, men- tre il secondo e il terzo attendono il loro turno davanti, vi- sti di spalle, con i loro preziosi doni ancora in mano. Que- ste tre figure sono i ritratti di Cosimo de’ Medici e dei suoi figli Piero il Gottoso (col mantello rosso foderato d’ermel- lino) e Giovanni. La loro posizione davanti alla Vergine è rigidamente dinastica. Dietro di loro, tra i personaggi del seguito, si trova Lorenzo (il futuro Lorenzo il Magnifico), figlio di Piero, con una lunga veste bianca e una berretta, a cui fa da contrapposto, in posizione simmetrica, suo fratello minore Giuliano (morto pochi anni dopo durante una messa nel Duomo nella Congiura dei Pazzi), ritratto pensoso, di profilo, col vestito corto nero e rosso bordato d’oro. Botticelli immortala i membri della famiglia amica, poco importa se coloro che incorporano i Magi siano mor- ti almeno dal 1473, né è rilevante la mancata somiglianza degli effigiati, idealizzati dal pittore. Sono presenti anche altri personaggi molto importanti per la Firenze medicea: Giovanni Pico della Mirandola, Agnolo Poliziano e Botticelli stesso, in un autoritratto nel gruppo di persone sulla destra, ritto in piedi, avvolto in un manto marrone, con lo sguardo rivolto verso lo spet- tatore 10 . Raffaello Sanzio Scuola di Atene , affresco (770×500 cm circa), da- tabile al 1509-1511, Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane, Palazzi Apostolici in Vaticano. 8 La Resurrezione torna a splendere , La Repubblica, 26 marzo 2018 9 LAAVV, Storia dell’arte Italiana , vol. II, Electa, Mondadori 1986, pg. 336. 1 0 https://www.uffizifirenze.it/l%E2%80%99adorazione-dei-magi-di-botticelli%3A- un%E2%80%99opera-ricca-di-novit%C3%A0-.html (29.12.2021) 11 Forcellino Antonio, Michelangelo. Una vita inquieta, Laterza, Roma 2005, pp. 136-137. La Rivista · Dicembre 2022 76
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