La Rivista
La Rivista Cultura Autoritratti dei maestri dell’arte italiana nelle loro famose opere Dal primo Rinascimento a Caravaggio Tra gli aspetti più caratteristici della civiltà rinascimentale c’è la diffusione del ritratto che riallaccia quest’epoca all’arte classica. Negli ultimi anni del Trecento e nei primi del Quattrocento a Firenze esplode una vera “febbre” per le antichità, siano esse fonti scritte o opere d’arte. di Anna Canonica-Sawina V asari riporta l’aneddoto su Brunelleschi che, dopo aver sentito Donatello elogiare un eccezionale sarcofago romano con un trionfo di Dionisio e Vittorie alate ubicato a Cortona e utilizzato per la sepoltura del beato Guido, seguace di San Francesco, si mette in viaggio a piedi per vederlo e poterlo ritrarre “con la penna in disegno”. 1 Dapprima le figure dei ritratti sono disposte di profilo, sul modello delle monete antiche, in effetti, però, risultano rappresentazioni poco adatte a raffigurare la verità psi- cologica, oltre che fisica del soggetto. I pittori fiammin- ghi, tra cui Jan Van Eyck, sono i primi a introdurre una posa nuova, di tre quarti, molto più adatta a tratteggiare il carattere del personaggio ritratto. Questa nuova strada viene seguita in Italia dalla seconda metà del Quattro- cento, fino a sboccare in pose del tutto autonome e fanta- siose che portano ad osare i primi autoritratti dei pittori stessi incorporati nelle loro grandi opere. Filippo Lippi Incoronazione della Vergine , nota anche come Incoronazione Maringhi , pala d’altare, tempera su tavola (200x287 cm), realizzata tra il 1439 e il 1447 circa, Gallerie degli Uffizi, Firenze. Filippo Lippi nasce probabilmente nel 1406; rimasto orfano viene cresciuto da una zia. Ben presto entra a far parte dei frati carmelitani a Firenze, già nel 1421prende i voti, ma si appassiona per il disegno e nel 1434 inizia a lavorare come pittore a Padova. Tornato a Firenze apre una bottega che, per mancanza di mezzi, conduce da solo e trova due grandi mecenati dapprima in Cosimo de’ Medici, poi nel nipote, Lorenzo il Magnifico. Nominato cappellano del convento di Santa Margherita a Prato, si innamora di una monaca, Lucrezia Buti. Per intervento di Cosimo de’ Medici la coppia viene sciolta dai volti e 1 A. Canonica-Sawina, La nascita del Rinascimento a Firenze , Cesati, Firenze 2014, pg. 98. La Rivista · Dicembre 2022 73
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