La Rivista

liane (FCLI), vi istituì la sua Scuola Libera Italiana. Dal Coopi passarono anche i fratelli Carlo e Nello Rosselli poi trucidati, nel giugno 1937, dagli sgherri di Mussolini in Francia. Il Coopi fu, per qualche tempo, anche sede della redazione in esilio dell’ A- vanti , diretto dal socio Pietro Bian- chi, l’umile muratore-organizzato amico di Modigliani e di Nenni. L’opera del Coopi rivestì grande im- portanza nel corso della guerra di Spagna (1936-1939) e poi della secon- da Guerra mondiale per l’assistenza ai profughi ed il coordinamento tra la nostra Resistenza e gli antifascisti svizzeri. Per questo ricordiamo che la sua sede della Militärstrasse 32 fu sempre sotto la discreta e stretta vigilanza della polizia zurighese su impulso delle spie fasciste italiane. Tra i clienti del Coopi di allora, tanto per ricordarne solo alcuni ci furono anche lo scrittore e poeta tedesco Bertolt Brecht (1898-1956), lo scritto- re ed editore svizzero Emil Oprecht (1895-1952), il sindacalista ticinese Guglielmo Canevascini (1886-1965). Il Coopi svolse un importante ruolo anche nei primi decenni del se- condo dopoguerra, contribuendo all’integrazione della grande ondata migratoria che comportò l’arrivo in Svizzera di centinaia di migliaia di lavoratori italiani. Un compito favo- rito anche dall’azione dell’eminente sindacalista ticinese Ezio Canonica (1922-1978), ospite fisso del Coopi , trasferito al numero 5 della Stras- sburgstrasse, insieme ai suoi amici e conterranei il pittore Mario Co- mensoli (1922-1993) e il giornalista e scrittore Dario Robbiani (1939-2009). Dopo essere stato eletto presidente del Coopi , Canonica vi tenne, come ci ricorda Mario Barino, «anche le sue sedute strategiche e alcuni co- mizi contro la dilagante xenofobia di James Schwarzenbach» . L’attività sempre intensa del Coopi continuò, dunque, anche nella sua sede della Strassburgstrasse 5, e in quella successiva della Sankt Jakobstrasse 6, dove si è trasferita dal 2007, che, allo stato attuale, pare essere la sua ultima sede. Sin dalla sua nascita, il Coopi si fece carico della pubblicazione e della diffusione di L’Avvenire dei Lavora- tori (Adl), giornale fondato da socia- listi italiani di Zurigo nel 1899 per sostenere le loro idee politiche e le lotte dei lavoratori emigrati. Nel cor- so della sua lunga storia, l’AdL si è avvalso della collaborazione di nomi prestigiosi dei quali basta ricordare Giacomo Matteotti (1885-1924), Gia- cinto Menotti Serrati (1872-1926), Eugenio Colorni (1909-1944), Sandro Pertini (1896-1990) e dei già ricordati Balabanoff, Saragat, Nenni, Silone, Canavascini, Canonica e Robbiani. Ancora oggi l’ AdL , con la direzione di Andrea Ermano, è pubblicato in versione telematica come newsletter corredato dalla pubblicazione su carta di una collana di saggi deno- minata Quaderni trimestrali . Pietro Nenni con, alla sua sinistra, Pietro Bianchi, “muratore-organizzato” socio del Coopi di Zurigo, direttore de l’Avanti in esilio, qui a Crans-sur-Sierre, nel 1975. Da Michele Morach Pietro Bianchi: Maurer und organisiert…, Limmat Verlag, Zürich 1979. La Rivista · Dicembre 2022 72

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