La Rivista

molto impegnati nelle rivendicazio- ni sociali e sindacali, furono anche tra i primi promotori della battaglia delle «8 ore di lavoro, 8 ore di tempo libero ed 8 ore di sonno» . Sin dalla sua fondazione, avvenuta a Genova (14-15 agosto 1892), il Partito Socialista Italiano si era prodigato a diffondere le sue idee anche tra gli emigrati in Svizzera, che, con il passare del tempo, si costituirono in vere sezioni con un vasto pro- gramma di proselitismo. Attività politiche che, anche su pressione dei vari governi reazionari italiani, furono oggetto di stretta vigilanza e di malcelata repressione da parte della polizia di diversi Cantoni. Il principale artefice della diffusione delle idee socialiste tra gli immigrati italiani in Svizzera era stato Antonio Labriola (1843-1904), coofondatore del Partito in Italia che, in occasione della II.a Internazionale, che si tenne a Zurigo nell’estate del 1893, volle co- stituire il Partito Socialista Italiano in Svizzera (PSIS) per offrire ai com- pagni perseguitati in patria un porto sicuro, da dove avrebbero potuto continuare a dare il loro contributo alle lotte dei lavoratori. Il cosiddetto Nucleo socialista zurighese avrebbe svolto questo ruolo con grande re- sponsabilità e spirito di abnegazione non solo al tempo dei Ministeri anti- democratici di quell’epoca, ma ancor più al tempo del fascismo. Il Coopi promotore di italianità La sezione di Zurigo del PSIS organizzava le serate teatrali di con- tenuto politico, che si tenevano di norma ogni due settimane al Kolos- seum , dibattiti di attualità e letture con discussione di letteratura poli- tica. Nel 1905, mentre in Russia era in atto la rivolta che avrebbe portato poi alla feroce repressione da parte delle truppe zariste, i socialisti di Zurigo fondavano la Società Coope- rativa con lo scopo di “promuovere Rara immagine della sede del Coopi di Zurigo , alla Militärstrasse 36, negli anni Trenta. La Rivista · Dicembre 2022 70

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