La Rivista

Questione italiana ( Italienerfrage ) in Svizzera Mentre i nostri immigrati fuggi- vano verso le colline ed i paesi vi- cini, nell’Aussersihl, negli impeti di rabbia e di odio, veniva demolito tut- to ciò che era italiano: negozi, risto- ranti, baracche, case. Solo l’interven- to dell’esercito porterà alla calma ed al ritorno dei fuggitivi. A Zurigo non ci furono comunque scontri diretti un buon gruzzolo di danaro ». Gli italiani che emigravano alla ven- tura, soprattutto nelle Americhe, ma anche in alcuni Stati europei erano soggetti, come detto, a sfruttamento. Le cronache dell’epoca sono piene di casi pietosi, di abusi, di soprusi, di scene di miseria e di abbandono dei nostri emigranti, ma anche di scontri e di rivolte contro la loro presenza. Vere e proprie manifestazioni anti- taliane si sono registrate anche in Svizzera: a Berna nel giugno 1893 e ad Arbon ad agosto 1902. I fatti più gravi furono quelli dell’ Italiener- krawall nel quartiere Aussersihl di Zurigo: la sommossa antitaliana, scoppiata nella notte tra il 25 ed il 26 luglio, si protrasse per tre giorni con il fermo proposito di liberare la città dai “Tschinggen” (dal continuo ripe- tersi del cinque nel loro gioco della morra) e dai “Messerhelden” (eroi del coltello), per l’uso che gli italiani, qualche volta, ne facevano nelle liti. e nessun degli italiani, costretti alla fuga, fu vittima della sollevazione alla quale, oltre agli abitanti locali, avevano preso parte anche immigra- ti di altre nazionalità. I tristi fatti di quelle giornate di luglio richiamarono l’attenzione di molte istituzioni italiane e sviz- zere sulle dure condizioni di vita degli operai italiani. Tra i primi a muoversi per ristabilire l’ordine e la calma ci furono i sindacati svizzeri, i rappresentanti delle chiese locali (cattolici e riformati), i politici non solo della città e del Cantoni, ma an- che nazionali e persino alcuni giunti dall’Italia. Bisognava prendere provvedimenti contro la miserabile situazione abi- tativa degli immigrati, che erano costretti a vivere in condizioni disu- mane. Spesso nella stessa camera erano sistemati più letti che veni- vano occupati da più persone anche senza legami di parentela in luoghi raramente ventilati e sopraffollati del doppio e del triplo del consentito. Senza parlare poi della carente igie- ne delle cucine e delle latrine comu- ni a decine di persone. I fatti di Zurigo aprirono il dibat- tito sulla “Questione italiana” o Una scena della sommossa antitaliana di Zurigo ( Italienerkrawall ) del luglio 1896: l’assalto all’ Osteria Italiana da un disegno d’epoca. Particolare del manifesto del 1° maggio 1913, che annuncia la venuta a Zurigo, come oratore ufficiale, del direttore dell’ Avanti !, il “compagno” Benito Mussolini, che per l’occasione fu ospite del Coopi, La Rivista · Dicembre 2022 68

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