La Rivista
L o ha dimostrato un recente dibattito organizzato a Zurigo dalla CORSI, Società cooperativa per la RSI, che ha messo a confronto rappresentanti della Radiotelevisione con associa- zioni ed enti italofoni d’oltre Gottar- do. In molti hanno sottolineato come il servizio pubblico dovrebbe davve- ro essere “ di lingua italiana ” e non “ della Svizzera italiana ”, cioè non avere una connotazione geografica così definita, ma arrivare a rap- presentare tutti coloro che parlano italiano in Svizzera. Un pubblico frammentato “ Facciamo il possibile - ha spiegato Matteo Pelli , responsabile programmi e immagine RSI - anche se non va dimenticato che nel no- stro mandato abbiamo la difesa del principio di territorialità. Questo non vuol dire che dobbiamo dimenticare quanto succede oltre Gottardo, ma non può essere la nostra priorità ”. Gli italofoni in Svizzera sono quasi un milione, però non si può pensare a loro come a un gruppo coeso e omogeneo. “ Oggi ci sono diversi tipi di italofoni: la prima generazione, la seconda generazione, gli expat e gli Svizzeri italiani che lavorano o studiano oltre Gottardo. Con la nuo- va direzione RSI stiamo cercando di creare occasioni di contatto nel resto della Svizzera, proponendo program- mi come Cash Suisse o La storia in- finita. Anche il TG e l’informazione fungono da ponte ”. In generale però a causa di questa frammentazione è sempre più difficile fidelizzare il pubblico. Lidia De Bernardi , corrispondente RSI da Zurigo (“ una vera e propria antenna sul territorio ”, l’ha definita il moderatore Giangi Cretti), ha fatto notare che le risorse per seguire tut- to quanto accade fuori dalla Svizzera italiana non sono illimitate, men- tre gli eventi e le sollecitazioni dal mondo italofono sono tantissime. Occorre per forza fare una scelta (e a volte valutare chi tra RSI o SRF deb- ba occuparsi di un tema). Per quanto riguarda il pubblico, sono soprattutto gli expat (cioè italiani che vengono in Svizzera per lavoro) a seguire la RSI, perché non parlano tedesco ma sono interessati a sapere che cosa succede in Svizzera. Un grande potenziale In rappresentanza di questa nuova immigrazione c’era Marianna Sica , coordinatrice del GIR - Giovani in rete (progetto che aiuta i giovani italiani a gestire le difficoltà della nuova vita in Svizzera e organizza diversi incontri ed eventi che pro- muovono la cultura italofona). “ Non c’è bisogno di una un’offerta dedi- cata agli italofoni, piuttosto sarebbe utile che ci fosse un attraversamento di tutta la programmazione RSI da parte di sguardi provenienti dalle varie regioni, in modo da ampliare le prospettive e far sentire rappresen- tati gli italofoni di tutta la Svizzera ”. Sica ha ricordato come la RSI negli anni 60 abbia svolto un ruolo fonda- mentale di integrazione per l’immi- grazione italiana. Questo potenziale – è convinta – il servizio pubblico ce l’ha ancora oggi e dovrebbe sfrut- tarlo di più. Gli italiani giovani che entrano in contatto con il GIR non di Giorgia Reclari Giampà Il ruolodel serviziopubblico radiotelevisivo secondo gli italofoni inSvizzera La Rivista Società C’è una forte attesa da parte degli italofoni che vivono fuori dalla Svizzera italiana nei confronti della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, (RSI). La Rivista · Dicembre 2022 48
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