La Rivista
il razzismo, l’accoglienza, le tante motivazioni diverse per lasciare l’Italia che rappresentano il grande mosaico della migrazione saranno restituiti al visitatore attraverso strumenti interattivi e multimediali. Se il viaggio è il focus dell’esposi- zione al Galata Museo del Mare, di cui il MEI rappresenta la continua- zione e il completamento, al MEI l’attenzione va a quello che si trova dopo il viaggio: la ricerca del lavoro e della casa, imparare una nuova lingua, inserirsi in una società diver- sa a volte ostile. I documenti utilizzati per la cos- truzione dei contenuti del museo arrivano da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, associazioni di emigrati: una grande rete di collabo- razione che il MEI ha costruito, un grande mosaico dove ogni tassello è una storia individuale e comunitaria della migrazione. Ogni area del museo introduce un periodo della mobilità umana, dalla preistoria all’età medievale e moder- na, ben prima della diffusione del concetto di “confine”. L’emigrazione italiana non ha avuto solo la sua destinazione all’estero e non appar- tiene solo al passato. Per questo il museo racconta anche l’emigrazione interna, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal Sud al Nord, e l’emigrazione contempo- ranea, con le forme che ha assunto dopo il 1973, anno del cambio epo- cale, in cui da paese di emigrazione l’Italia diviene paese di immigra- zione. All’interno del museo c’è anche uno spazio di riflessione, il Memoriale, un’installazione artistica con un planisfero che mostra i luoghi di tragedie che hanno coinvolto l’emi- grazione: dal naufragio del Sirio all’incendio della Triangle a New York, dai fatti di Aigues Mortes alla strage di Marcinelle, passando per disastri minerari e naufragi. Nomi che non vanno dimenticati e che rappresentano il lato oscuro, dram- matico, della migrazione come ci ricordano ancora oggi, e pur nella loro diversità, le silenziose stragi che colpiscono i migranti in ogni parte del mondo. Il percorso museale si conclude con una riflessione sulle mobilità interne al Paese e con una prima presenta- zione delle migrazioni degli ultimi vent’anni, realizzata in particolare in collaborazione con la Fondazione Migrantes e basata sugli studi pu- bblicati nei diversi Rapporti sugli Italiani nel Mondo . Frutto di ricerche e collaborazioni internazionali I documenti utilizzati sono il frutto di ricerche e studi con la collaborazione di studiosi e istitu- zioni come il Centro Internazionale di Studi sull’Emigrazione Italiana (CISEI) di Genova, la Fondazione Ar- chivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, il Museo regionale dell’emigrazione Pietro Conti di Gualdo Tadino, l’Istituto centrale per i beni sonori e gli audiovisivi, l’Isti- tuto Luce – Archivio Storico Luce, la Rai, attraverso l’Archivio Rai-Teche, l’Archivio Centrale dello Stato e l’Ar- chivio Storico Diplomatico del Mi- nistero Affari esteri e cooperazione internazionale. Non sono inoltre mancati contatti con musei e centri internazionali quali l’Ellis Island National Mu- seum of Immigration, il MUNTREF -Museo de la Inmigración di Buenos Aires e il Museu da Imigração do Es- tado de São Paulo di San Paolo. Ruo- lo fondamentale rivestono inoltre le numerose associazioni di “italiani nel mondo”, una molteplicità di soggetti spesso molto attivi nelle relazioni internazionali e di forte impatto sulle comunità degli italiani espatriati. Un importante e costruttivo dialogo è stato sviluppato con la Direzione Generale degli Italiani all’Estero (DI- GIT) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ed è anche stato sottoscritto un pro- tocollo d’intesa con il Consiglio Ge- nerale degli Italiani all’estero (CGIE). La Rivista Cultura La Rivista · Dicembre 2022 43
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