La Rivista
La Rivista Cultura secoli luogo di accoglienza e punto di passaggio di un’umanità in tran- sito, dai pellegrini alle crociate, fino agli emigranti dell’Ottocento. L’obiettivo del MEI non è didascalico o nozionistico, bensì quello di offrire suggestioni attraverso pochi ele- menti scenografici in ambiente neu- A Genova il MEI: Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana N apoli, Palermo, il Veneto. Sono tante le città che raccontano il fenomeno migratorio italiano. Ma alla fine, per ospitare la sede nazio- nale del MEI - Museo dell’Emigrazio- ne Italiana, inaugurato lo scorso mese di maggio, è stata scelta la città più rappresentativa, Genova. Genova è una città fortemente legata all’emigrazione: da qui, sono partiti milioni di italiani (5, secondo il data- base del CISEI) diretti alle Americhe, all’Africa, all’Asia e all’Australia. Qui, da tutta Italia, sono arrivati uomini e donne che lasciavano tutto – lavoro, casa, affetti – per giocarsi un viaggio senza ritorno. Non solo. Anche la scelta del luogo, l’iconica Commenda di San Giovan- ni di Prè, edificio del XII secolo, è carica di significato: essa è stata per Ospitato all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè, si sviluppa su 3 piani divisi in 16 aree dove si possono ripercorrere le molteplici storie delle migrazioni italiane, dall’Unità d’Italia (e ancora prima) alla contemporaneità. Il museo è in stretta relazione con il Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e in particolare con il vicino Galata Museo del Mare, che ospita la sezione sui viaggi transoceanici ”Memoria e Migrazioni” e la sezione sull’immigrazione, ”Italiano anch’io”. La Rivista · Dicembre 2022 41
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