La Rivista

capire se il terremoto innescato dallo scandalo dei finanziamenti occulti scoperti dalla magistratura nelle ul- time settimane potrà essere decisivo per un ripensamento anche dei mec- canismi di democrazia e trasparenza interni alle istituzioni europee. Una questione ben presente nell’opinione pubblica ma che fino ad oggi non era stata dichiaratamente affrontata a Bruxelles. Intanto il nuovo Governo italiano sembra aver superato la sua prima prova con Bruxelles, che ha esami- nato la manovra di bilancio, avviata in ritardo a causa delle elezioni po- litiche e dopo che la Commissione europea a fine novembre aveva, come di consuetudine, invitato alla pruden- za dei conti. La Commissione aveva rilevato allora anche l’alto rischio di politiche più espansive del previ- sto, specie con l’incertezza dei costi dell’energia. Tra i Paesi con il rischio di una crescita troppo veloce della spesa venivano segnalati, oltre all’I- talia, Francia, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, i tre Paesi baltici, Ungheria, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Slovacchia. In linea con le raccomandazioni ma con alcune criticità A metà dicembre la Commis- sione ha quindi definito la manovra italiana nel complesso in linea con le raccomandazioni del Consiglio, anche se ne ha criticato alcune misure che non ha trovato coerenti con le raccomandazioni specifiche formulate al nostro Paese sulla lotta all’evasione fiscale. La Commissione non condivide infatti l’innalzamento del tetto per le transazioni in contanti – fino a 5000 euro a partire dal 2023; la cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1000 euro per gli anni dal 2000 al 2015; il limite posto per con- sentire il rifiuto al pagamento con la moneta elettronica senza incorrere in sanzioni e il rinnovo dei regimi di pensionamento anticipato, anche se con criteri di età più severi rispetto a prima. Seppur con questi rilievi critici, nel complesso “la valutazione è positiva – ha detto anche il com- missario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, sollecitando il nostro Paese a non contraddire alcuni degli obiet- tivi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), come i pagamenti digitali. Anche il Rapporto Istat sulle prospet- tive economiche nazionali diffuso nelle scorse settimane si è rivelato meno negativo del previsto, quantifi- cando in un +3,9% la crescita del Pil per il 2022, in linea con la crescita nell’area euro (+3,2%). Una drastica discesa è prevista però per l’anno prossimo, a causa dell’inflazione e delle incertezze legate al conflitto in Ucraina: la crescita del 2023 è attesa allo 0,4% - anche in questo caso, in linea con l’area euro (+0,3%). Bene invece i dati italiani sull’occupazio- ne: +4,3% nel 2022 e + 0,5% nel 2023; con la disoccupazione scesa all’8,1%. L’Istituto traccia inoltre uno scenario favorevole per quanto riguarda la riduzione dei prezzi per il calo dell’in- flazione atteso con l’innalzamento progressivo di tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Nell’area euro, infatti, si segnala un primo rallentamento a novembre. Per l’economia mondiale, l’Istat non parla di recessione ma di rallenta- mento nel 2023 e riporta le stime della Commissione europea sulla crescita attesa del Pil mondiale per il biennio 2022-2023: rispettivamente +3,1% e +2,5%. Per l’economia italiana, i consumi sono previsti in diminuzio- ne, mentre il principale fattore di trai- no è riconducibile agli investimenti, sostenuti da quelli pubblici legati all’attuazione del PPNRR. E proprio in materia di PNRR sono giunte alcune novità importanti, che vanno nella direzione che il nuovo Governo au- spica dal suo insediamento, ossia la parziale modifica dei progetti finan- ziati con le risorse europee. L’Unione Europea ha dato infatti il via libera a metà dicembre alle modifiche del PNRR chieste dal Lussemburgo, mentre dalla Germania è arrivata la richiesta per una dilazione dei tempi per il completamento di alcuni pro- getti del suo Piano. Si tratta tuttavia di modifiche molto limitate, che do- vrebbero indurre l’Italia a considerare la possibilità di un aggiornamento del proprio piano entro limiti sostan- zialmente circoscritti. Secondo la Presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola “ il Parlamento europeo è pronto a fare la sua parte ” La Rivista Europee La Rivista · Dicembre 2022 17

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