La Rivista
ramente molto per ridurre la dipen- denza dalla Russia e quindi questo price cap alla fine potrebbe anche non servire perché - nell’arco di uno- due anni - potremmo non aver più bisogno della Russia in virtù di tutta una serie di interventi che stanno portando avanti, vuoi di ripartenza di alcune produzioni locali, come di alcuni terminali per la rigassifica- zione, sia di accordi di fornitura da altri Paesi. Questo potrebbe alla fine determinare che magari non c’è bi- sogno di un price cap anche se è in- dubbio che parlando di mercati così strategici come questi, essi si siano dimostrati così vulnerabili in periodi di crisi. Bisogna dunque trovare un po’ una sintesi tra mercati legati al libero scambio, ma anche mecca- nismi che in momenti così estremi di crisi possano evitare che vi siano escalation cosi forti come quelle ac- cadute nel 2022. Prudenza ed equilibrismo Più articolato e complesso appa- re il giudizio di Sofia Tozy, economi- sta del Crédit Agricole, che sintetizza il suo intervento classificando la premier Meloni come “ equilibrista”. Secondo l’economista francese, il primo ministro italiano sembra aver optato per la prudenza e il rigoroso equilibrio nel suo primo progetto di legge finanziaria. Il budget presen- tato per il 2023 si iscrive in effetti nella continuità di quello dei governi precedenti, con una netta riduzione del deficit pubblico al 4,7%, rispetto al 5,2% dell’esercizio precedente. Dei 35 miliardi di euro di deficit previsti, ben 21 di essi saranno indirizzati alla lotta contro l’infla- zione e numerosi provvedimenti caratterizzanti i conti figuravano già nell’agenda del governo di Draghi. I crediti di imposta alle imprese per il pagamento del gas ed elettricità sono stati procrastinati al marzo del 2023. Aumenteranno gli aiuti dal 30 al 35% per i servizi e il commercio, mentre i crediti per le imprese ener- givore passeranno dal 40 al 45%. Inoltre, 3,1 miliardi saranno destinati alla salute e alle unità locali. Il bo- nus previsto per le famiglie al fine di attenuare l’impatto come sostegno della fattura energetica passerà nel- la soglia Isee (l’Indicatore della Si- tuazione Economica Equivalente) da 12 a 15 mila euro, mentre un fondo di 500 milioni sarà messo a disposizio- ne delle municipalità da destinare a “buoni d’acquisto” sui prodotti indi- rizzati ai beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà. Vi è una pro- posta di flat tax per gli indipendenti che potranno beneficiare di una im- posta forfettaria al 15% su redditi che non superino gli 85 mila euro. Un’altra misura indicativa del nuovo Governo Meloni è poi l’abrogazione prevista per il 2024 del reddito mi- nimo di cittadinanza introdotto dai Cinque Stelle: dal 2023 le condizioni di accesso al reddito di base saranno infatti stringenti per le persone “im- piegabili” che potranno usufruirne solo nei primi otto mesi dell’anno, a patto di non rifiutare ogni proposta di un’occupazione o che non parte- cipino ad un programma di forma- zione. Insomma, secondo l’istituto di credi- to transalpino, dall’insieme di tutto questo si evince il sottile gioco di equilibrismo che deve affrontare il nuovo governo del primo ministro italiano. Un gioco che comunque appare riuscito e convincente alla finanza internazionale, dato che non si è assistito ad un allargamen- to degli spread sui titoli italiani. Il programma assomiglia quasi ad un nuovo governo Draghi in gonnella di cui siano state ereditati i principali provvedimenti. Si adottano poi in parte i programmi di riforma delle pensioni e la reimpostazione dell’I- va, ma cercando di non tradire le proprie bandiere pre-elettorali della modulazione fiscale con la flat tax e la cancellazione del reddito di base. Un sottile gioco ad incastri in dosi omeopatiche, ripetendo a varie ri- prese che il programma effettivo del nuovo governo si svilupperà progressivamente nell’arco di un quinquennio, secondo l’agenda pro- grammata dalla coalizione al verti- ce. Una maratona legislativa iniziata nel dicembre 2022 che comunque lascia presagire un cammino non così semplice come esternato in precedenza dalla stessa coalizione e che resterà complesso anche nello stesso primo anno di applicazione. La Rivista · Dicembre 2022 9
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