La Rivista

torni indietro a situazioni che poi risultino non sostenibili. Quindi in generale, ribadisce la Strategist di J. P. Morgan, sembra si sia trattato di una serie di interventi abbastanza equilibrati. Probabilmente c’è ancora da fare parecchio su temi come quel- lo sul cuneo fiscale, proprio al fine di cercare di liberare risorse e rendere il sistema produttivo più efficiente. Chiaramente questa strategia non lo si può applicare dall’oggi al domani e possiamo ritenere che sia la fase di un processo che comporterà ancora ulteriori interventi. Però dai primi messaggi e da qualche segnale che si è percepito, pare vadano nella giu- sta direzione. Tutto sommato, l’economia italiana non va così male Sta infatti funzionando abba- stanza bene anche rispetto ad un’e- poca pre Covid in cui la crescita del Pil era limitata a cifre intorno all’1%. Ci sono dati che confermano come, tutto sommato, c’è un tenore sotto- stante ancora abbastanza positivo. Risente un po’ anche dell’onda (e questo vale anche a livello europeo) della ripartenza che si è manifestata all’inizio del 2022, un incipit molto promettente, se non fosse stata infi- ciato successivamente da tematiche come quelle sull’energia che hanno distorto i propositi e le stesse previ- sioni. Però permangono ancora forze sottostanti abbastanza tenaci e bene impostate, pure in termini di consu- mi. Probabilmente persiste, conclude Maria Paola Toschi, una certa voglia di ripartenza e di ripresa che sta contribuendo in modo positivo. I dati infatti sono relativamente buoni e anche quelli relativi al mercato del lavoro mostrano una buona tenuta, con un tasso di occupazione ai mas- simi dal 1977 (data di inizio delle serie storiche) mentre il tasso di disoccupazione è sceso ad ottobre al 7,8%. Nel complesso, gli occupati ad ottobre erano 23.231.000, superando il record pre-pandemia del giugno 2019. Qualche positivo segnale di ripresa Le dinamiche sottostanti di cui si è parlato confermano anche quello che si vede a livello europeo. La fidu- cia dei consumatori è scesa, ma sta già mostrando qualche positivo se- gnale di ripresa. Il problema del gas naturalmente resta, perché il costo è ancora molto elevato nonostante sia sceso dai picchi di metà agosto; però non c’è chiarezza sul price cap e si fa molta fatica a trovare una sintesi. Il piano annunciato non ha convinto i vari Paesi, con livello considerato troppo alto. Dall’altro lato l’Italia come altri Paesi europei, ha fatto ve- Matteo Ramenghi, Cio Italy di UBS Wealth Management Maria Paola Toschi, Global Strategist di J. P. Morgan Asset Management Sofia Tozy, economista del Crédit Agricole La Rivista · Dicembre 2022 8

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