La Rivista

Quali sono le vostre principali linee di pensiero e i vostri rife- rimenti? Gianluca Lalli : i miei riferimen- ti sono i cantautori classici come Fabrizio De André, Rino Gaetano e lo scrittore Claudio Lolli con cui ho anche collaborato. Stefano invece, essendo chitarrista, si collega piutto- sto al blues ... Stefano Sanguigni : ... vengo proprio dal blues che mi piace tantissimo. Ma anche i cantautori italiani mi indicano la strada. Il mio preferito è Francesco Guccini. Perché? Stefano Sanguigni : sapeva usare un certo metro (ride) . È molto bravo con le parole e le rime, e si muove sempre all’interno di una determina- ta struttura che è un suo marchio di fabbrica bello potente e forte. In Italia, i media vi hanno percepito e parlato di voi. Che cosa bisogna fare per farsi notare? Gianluca Lalli : ci vuole tanto la- voro. La via più breve sarebbe quella di presentarsi ad un talent show . Non è il mio canale quindi sto cer- cando di farmi spazio con dei lavori che parlano di cultura e di educazio- ne anche attraverso i bambini. Ho realizzato un disco su Gianni Rodari due anni fa: Le Favole al Telefono . Per parlare di cultura, attraverso la musica veicolando alle nuove gene- razioni le storie che fanno la nostra storia. In altre parole: attraverso la musa della musica cerco di arrivare ai giovani che purtroppo non leggo- no più come una volta, ma stanno spesso con il telefono in mano. Esiste un rimedio a questo fenomeno? Gianluca Lalli : la musica è un buon modo. Purtroppo, quella del mainstream non mira a svegliare le coscienze e il pensiero critico. Mira ad appiattire e a farti divertire. Ci vorrebbe più musica colta e educati- va, come esisteva negli anni Settan- ta. All’ora era la società a richiederla. Oggi si è un po’ arresa, si è abban- donata al consumismo e all’im- perialismo, e quindi è più difficile arrivare con la cultura, soprattutto passando per i canali istituzionali. Ad esempio: alcuni servizi giornali- stici che sono stati fatti su di me ed il tema dell’educazione, sono passati in radio dopo la mezzanotte. Si ca- pisce che si tratta di un orario che non viene preso in considerazione dal grande pubblico (ride) , e ancora meno dalle famiglie. Stefano Sanguigni : ormai la società contemporanea è orientata verso la velocità. Una canzone deve essere corta, non sono permessi assoli di chitarra, l’attenzione è sempre mi- nore; quindi, forse è necessario più tempo per far percolare i veri valori e i messaggi complicati. La vita del musicista, com’è? Stefano Sanguigni : faccio princi- palmente il lavoro di turnista, suono per altri e non mi occupo della com- posizione artistica. Sono un perfor- mer, e sto bene. Gianluca Lalli : bisogna essere corag- giosi, devi sentire una vocazione. Se sei una persona “ordinaria”, non lo fai (ride) . I vostri progetti futuri? Gianluca Lalli : continueremo a fare quello che stiamo facendo, lavorando sull’educazione e la cul- tura tentando questa strada che si chiama la “zappa sui piedi” perché è molto difficile. Ma andiamo avanti perché amiamo quello che facciamo. Gianluca Lalli – Discografia • Letteratura in Musica (2022) • Le Favole al Telefono (2020) Lalli e Sanguini sul palco a Berna La Rivista · Settembre 2022 85

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