La Rivista

Hayez , al quale Molteni aveva lan- ciato una sfida proprio nel campo della ritrattistica. Tra le opere in mo- stra dei due grandi artisti: il Ritratto di Alessandro Manzoni di Molten i, recentemente ritrovato, e il Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe , straordinaria maternità laica, uno dei vertici della ritrattistica di Hayez . Seguono lavori di Carlo Arienti (1801-1873) e di Giovanni Carnovali , più noto come il Piccio (1804-1874), autore impegnato fin dalla prima metà degli anni Quaranta in una personalissima ricerca intorno alle potenzialità espressive del colore, figura fondamentale per un primo affrancamento della pittura lombar- da da quello che era stato l’indiscus- so primato del disegno di matrice classicista. Viene dato spazio anche ai fratelli Domenico (1815-1878) e Gerolamo Induno (1825-1890), uomini e pittori di indole assai diversa, ma entrambi mirabili narratori del proprio tem- po, un tempo raccontato per lo più attraverso la storia degli umili, che viaggiava parallelamente alla storia con la S maiuscola. Sezione III - Milano, da austriaca a liberata . La terza sezione è interamente dedicata alle Cinque giornate di Milano e agli episodi cruciali che nel marzo del 1848 portarono alla temporanea liberazione di Milano dalla dominazione austriaca. Tra gli autori scelti per meglio rappresenta- re quei momenti si ricordano Carlo Bossoli (1815-1884), vedutista di stra- ordinaria sensibilità - di origine tici- nese, ma vissuto e formatosi a Odes- sa dove la famiglia si era trasferita nel 1820, Bossoli si stabilì a Milano nel 1843 - che raggiunse fama inter- nazionale proprio attraverso dipinti rievocativi delle guerre d’indipen- denza; Carlo Canella (1800-1879), fra- tello di Giuseppe, e ancora Baldas- sare Verazzi (1819-1886), presente in mostra con quello che è considerato il suo capolavoro: Episodio delle cin- que giornate, Combattimento presso Palazzo Litta . Sezione IV - La Storia narrata dalla parte del popolo . La quarta sezione è dedicata ai lavori dei fratelli milanesi Domenico e Gerolamo Induno, tra i maggiori protagonisti della scena figurativa di quei decenni autori amatissimi sia dalla critica che dal pubblico dell’e- poca, quest’ultimo letteralmente incantato dalla raffinatezza con la quale ogni minimo dettaglio della realtà era restituito magistralmente sulle loro tele. Una attenta selezione delle loro maggiori opere raffigura gli umili interni domestici della gente comune della Milano di quegli anni e, in modo semplice ma accu- rato, racconta la loro storia, il loro vivere quotidiano, i drammi e le dif- ficoltà di quei tempi estremamente difficili, le loro piccole gioie. Sezione V - Verso il rinnovamento del linguaggio: dal disegno al colore . La quinta sezione espone alcuni lavori di autori fondamentali nel rinnovamento del linguaggio pitto- rico: Eleuterio Pagliano (1826-1903) con Il libro di preghiere , 1857-1858 e Giuseppe Bertini (1825-1898), con Ofelia , 1860-1870; il già citato Pic- Angelo Inganni, Veduta del Naviglio di Via Vittoria con il ponte di Via Olocati , olio su tela 73 x 90,4 cm 1852 Collezione privata La Rivista Cultura La Rivista · Settembre 2022 80

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