La Rivista

Prologo. La nuova sensibilità romantica: opere “letterarie” Il visitatore viene accolto da due straordinari capolavori ispirati a opere narrative di grande successo popolare: I Lambertazzi e i Geremei di Defendente Sacchi (1796-1840) e Paul et Virginie di Jaques-Henri Ber- nardin de Saint-Pierre (1737-1814). Firmata da Francesco Hayez (1791- 1882) è infatti l’ Imelda de Lamber- tazzi eseguita nel 1853 per il collezio- nista monzese Giovanni Masciaga. Storia di amore e morte ambientata nella Bologna delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, la tragica vicenda di Imelda e del suo Bonifacio era stata oggetto di opere poetiche anche pri- ma della pubblicazione del romanzo di Sacchi e Hayez aveva affrontato il fortunato soggetto già negli anni venti, prima per l’editore Gian Marco Artaria di Mannheim (1822), poi per Francesco Crivelli (1829). Di Alessandro Puttinati (1801-1872) è invece il gruppo in marmo Paolo e Virginia eseguito su commissione del conte Giulio Litta. Presentato a Brera nel 1844 ottenne un clamoroso successo proprio perché non “ un soggetto astruso o simbolico ”, ma rappresentazione reale di una “ scena semplice, mite, soave, di quelle che accadono ogni dì nella vita ”, che quindi arrivava al cuore di tutti. (C. Tenca, 1845) Sezione I- “Pittura urbana” nella Milano romantica La prima sezione della mostra è dedicata alla “pittura urbana”, termi- ne coniato nel 1829 da Defendente Sacchi per qualificare il nuovo gene- re di veduta prospettica elaborato e portato al successo tra il secondo e terzo decennio dell’Ottocento dal pit- tore alessandrino Giovanni Migliara (1785-1837). Attraverso le opere espo- ste in questa sezione ci si propone di illustrare l’evoluzione del paesaggio urbano in epoca romantica partendo proprio da alcuni dipinti di Migliara quali la Veduta di Piazza del Duomo in Milano , 1828, e la Veduta dell’in- terno del I.R. Palazzo del Governo , del 1834. Seguono opere di Giuseppe Elena (1801-1867) come Veduta di piazza della Vetra in Milano , 1833, e di Luigi Premazzi (1814-1891), non- ché di Luigi Bisi (1814-1886), già dai primissimi anni Quaranta acclama- to erede del compianto Migliara. Sono inoltre esposte numerose opere di Giuseppe Canella (1788-1847), pri- ma vera alternativa di avanguardia alla pittura rigorosamente prospetti- ca di Migliara, spettacolari tranches de vie meneghine come Veduta del canale Naviglio presa sul ponte di San Marco , 1834, e di Angelo Inganni (1807-1880) rappresentato da impor- tanti capolavori tra i quali La veduta di Piazza del Duomo con il coperto dei Figini , eseguito nel 1839 per l’imperatore Ferdinando I d’Austria, e La colonna di San Martiniano al Verziere con neve cadente , del 1845, una delle primissime nevicate di Inganni. Opere appartenenti a collezioni pub- bliche e private, che accompagnano il visitatore in un suggestivo viaggio nel tempo tra le vie, le piazze, lungo i Navigli, proprio negli anni che vide- ro l’inizio della loro trasformazione nei luoghi che noi tutti oggi cono- sciamo e frequentiamo. Sezione II - I protagonisti Dalla città, presentata nella prima sezione come ideale “palco- scenico” del nostro racconto, nella seconda sezione passiamo alla presentazione diretta degli “ attori protagonisti” della storia milanese di quegli anni: persone e personaggi. Sono dunque esposti “ritratti am- bientati” e scene di genere eseguiti da Giuseppe Molteni (1800-1867), figura poliedrica, pittore, restaurato- re, ritrattista mondano di fama in- ternazionale e nel contempo sincero pittore della vita del popolo. È anche presente nuovamente Francesco Giovanni Migliara, Veduta di Piazza del Duomo in Milano , olio su tela 47 x 61 cm 1828 Collezione Fondazione Cariplo La Rivista · Settembre 2022 79

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