La Rivista

go. Lo stesso piano regolatore di San Gallo, nel suo attuale assetto, è quel- lo tracciato allora da Negrelli. La Münsterbrücke di Zurigo Il 26 dicembre 1836, l’ Appen- zellisches Monatsblatt , lodando il Negrelli per aver trovato la soluzio- ne alla difficile costruzione della strada che porta da San Gallo, via Trogen ed il Ruppen, ad Altstätten, tra l’altro, scriveva: l’ingegnere di Primiero «segna una nuova epoca» nella storia delle costruzioni strada- li: «Raramente — aggiungeva — un nome è così conosciuto in tutte le contrade del Cantone come il nome di Negrelli, e raramente uno conqui- sta questo importante significato per tutto il Paese; in grande parte della Svizzera, quando si vuole indicare in generale una autorità, che gode di chiara fama in relazione alle co- struzioni stradali, si fa il nome di Negrelli» . Lo stesso giornale ricorda- va che, accanto all’opera di «questa zello, senza tuttavia lasciare i suoi importanti incarichi in Austria. In poco tempo, la sua opera in questi due Cantoni fu descritta come «un quadro di straordinaria attivita» , non solo sul piano tecnico delle costruzioni stradali ed idrauliche, ma anche su quello «organizzativo» . Dovunque arrivava, l’ingegnere di Primiero riusciva, infatti, a mettere d’accordo le parti anche su annose questioni che erano alla base di con- trasti che avevano bloccato i lavori per decenni. La sua parola, in molte occasioni, era legge da tutti rispet- tata. Cosi alcuni contenziosi tra Comuni e Cantoni sul tragitto delle strade venivano avviati a soluzione grazie all’autorevole intervento del Negrelli. Fu possibile cosi realizzare i collegamenti stradali nei circonda- ri di Wil e di Gossau; l’ampliamento della strada del Ricken tra Wattwil ed Uznach; e di quella tra Uznach e Schmerikon e poi fino a Rapperswil, lungo la riva destra del lago di Zuri- notevole personalità» , era almeno altrettanto utile quella «dei suoi forti operai italiani» . E questa è una delle prime testimonianze che lavoratori stagionali dell’Italia settentrionale e soprattutto dal Trentino, della Lom- bardia e del Veneto, parteciparono in numero rilevante anche ai primi grandi lavori stradali della Svizzera. A conoscenza della sua fama, anche la Camera di Commercio di Zurigo, nel 1834, sollecitò l’intervento di Luigi Negrelli per perizie in merito alla sistemazione del porto, alla co- struzione del primo ponte in pietra sulla Limmat e di un nuovo granaio. Alla testa del Direttorio della Camera di Commercio di Zurigo c’era Martin Escher-Hess (1788-1870), che sarà poi uno dei più grandi estimatori ed amici di Negrelli. La Città, che si candidava allora a diventare la capitale della Confederazione, era impegnata in un vasto program- ma di ampliamento, che l’avrebbe portata in pochi decenni da una popolazione di 12 mila abitanti a quella di oltre 100 mila. L’ingegnere di Primiero accettò subito e, dopo un primo sopralluogo ed uno studio approfondito delle questioni, in una relazione, datata San Gallo 19 mag- gio 1834, dava le risposte ai quesiti che gli erano stati posti. Si trattava di un lavoro che metteva in luce le vaste conoscenze del suo autore non solo nel settore delle costruzioni stradali ed idrauliche, ma anche in quello della pianificazione urbani- stica. Negrelli non si limitò, infatti, ad elaborare il progetto particolareg- giato del maestoso ponte in pietra a quattro arcate, ma scelse anche con cura i materiali da costruzione, utilizzando blocchi di granito bianco estratto nella cave di Quinten sulle La festa per l’inaugurazione della Münsterbrücke di Zurigo, 7 agosto 1847, in un quadro d’epoca La Rivista · Settembre 2022 69

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