La Rivista

«Negrellis Name bleibt mit der Schweizerischen Nordbahn und dadurch mit dem schweizerischen Eisenbahnwesen unauslöschlich verbunden und darf deshalb... nicht übergangen werden». («Il nome di Negrelli resta legato alla Ferrovia settentrionale svizzera e quindi in modo indelebile al sistema ferroviario svizzero, e perciò... non può essere dimenticato»). Ernst Mathys, Männer der Schiene, Berna 1947, p. 167. 1847-2022: 175 anni della prima ferrovia svizzera Il trentinoLuigi Negrelli Ingenieur enChef della Spanischbrötlibahn A San Gallo e nell’Appenzello La bufera napoleonica che, sulla fine del Settecento, aveva investito la Svizzera, ne aveva rivoluzionato il sistema politico e sociale, segnando la fine dell’ Ancien Régime e l’inizio di una nuova era. Veniva per sempre abolita la vec- chia divisione tra Cantoni sovrani e baliaggi; cadevano definitivamente i confini e le dogane interne e le diffe- renze tra cittadini e campagnoli; gli abitanti di ogni villaggio avevano, finalmente, gli stessi diritti di quelli delle città. Ai tredici vecchi Cantoni si aggiungevano quelli nuovi di San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia, Ticino e Vaud, tutti e 19 nei loro confini attuali. Pur lasciando piena autonomia ai Cantoni su alcune materie, il Potere della nuova Confe- derazione veniva concentrato nelle mani del Parlamento nazionale. I dissapori e gli scontri tra i nostal- gici che volevano la restaurazione dell’ Ancien Régime e quanti, invece, si battevano per un rinnovamento più radicale si sarebbero protratti fino alla guerra del Sonderbund del 1847 e all’approvazione della prima Costituzione svizzera del 1848. Dopo il Congresso di Vienna (1815), con il nuovo Patto federale, era comin- ciato, comunque, per la Svizzera un periodo di prosperita materiale con lo sviluppo dell’agricoltura, dell’in- dustria, dei commerci e della nuova e redditizia attivita del turismo . La Confederazione aveva un impellente bisogno di ammodernare le sue vie di comunicazione, di ingrandire le sue strutture turistiche, di costruire nuovi impianti industriali, di am- pliare le sue città, che richiamavano sempre più gente dalle campagne, di lanciare un vasto programma di ri- sanamento idrogeologico. L’eccessi- vo disboscamento dovuto alla sem- pre maggior richiesta di legname da costruzione e per l’industria tessile faceva aumentare, infatti, il pericolo di frane e inondazioni. Erano gli stessi problemi che assillavano la vicina Austria e tutti gli altri terri- tori dell’arco alpino. La confinante regione austriaca del Vorarlberg aveva lanciato, con successo, un va- sto programma di risanamento e di prevenzione dei danni dovuti soprat- tutto all’esondazione dei torrenti di montagna con la messa in sicurezza dei villaggi e delle città lungo i fiumi. I principali artefici di quelle imprese erano due ingegneri: Josef Duile, nato a Graun, in Val Venosta (Bolza- no), il 19 marzo 1776, e il suo giovane assistente Luigi (Alois) Negrelli, nato Fiera di Primiero (Trento) 25 gennaio 1799 e, poi, morto a Vienna 1° ottobre 1858. Preceduto dalla fama di grande ingegnere, Luigi Negrelli giunse per la prima volta in Svizzera, chiama- to a San Gallo come esperto per la valutazione di alcuni nuovi progetti stradali e poi anche nell’Appen- La Rivista Cultura di Tindaro Gatani La Rivista · Settembre 2022 68

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