La Rivista

delle troupe cinematografiche e te- levisive nel 2022 passerà, secondo i sindacati, da 1600 a 2300 settimane di riprese annuali) la sovrabbondan- za di titoli fa fatica ad arrivare in sala e difficilmente riesce a catturare l’at- tenzione degli spettatori. Il mancato passaggio in sala e l’arrivo diretta- mente in tv o sulle piattaforme sta indebolendo il sistema con il risultato che le sale sono vuote (salvo pochi blockbuster americani), aggravando il già pesante fardello imposto loro dalla pandemia. Per superare queste criticità, il settore da un lato cerca sempre più la via dell’internazionalizzazione, attivando nuove produzioni e collaborazioni a livello globale, dall’altro rilegge la do- manda crescente di contenuti cultu- rali e creativi a favore di un maggiore senso di vicinanza e autenticità. Stesso processo di avvicinamento ai pubblici spiega il successo delle radio regionali che vedono crescere gli ascolti grazie alla valorizzazione di musica a km0, oppure il moltipli- carsi di iniziative per la promozione della lettura organizzate da librerie e biblioteche. Cosa si intende per Sistema Produttivo Culturale e Creativo Il rapporto analizza il Sistema Produttivo Culturale e Creativo, ov- vero tutte quelle attività economiche che producono beni e servizi culturali ( core ), ma anche tutte quelle attività che non producono beni o servizi strettamente culturali, ma che utiliz- zano la cultura come input per accre- scere il valore simbolico dei prodotti, quindi la loro competitività, che nello studio sono definite creative-driven . All’interno del core coabitano attività molto diverse tra loro, accomunate dalla produzione e veicolazione di contenuti culturali e creativi. Dalle attività di conservazione e valorizza- zione del patrimonio storico-artistico (attività dei musei, biblioteche, archi- vi, monumenti), alle arti visive e per- formative (attività dei teatri, concerti, etc.). A queste si aggiungono attività che operano secondo logiche “indu- striali” (musica, videogame, software, editoria, stampa), quelle dei broadca- ster (radio, televisione), fino ad arri- vare ad alcune attività appartenenti al mondo dei servizi (comunicazione, architettura, design). Sia in termini di valore aggiunto sia di occupazione emerge una chiara differenziazione tra il Nord Italia e il Mezzogiorno. La grande area metro- politana di Milano è al primo posto nelle graduatorie provinciali per incidenza di ricchezza e occupazione prodotte, con il 9,5 e il 9,9%. Roma è seconda per valore aggiunto (8,5%) e quarta per occupazione (7,8%) mentre Torino si colloca terza (8,2%). Seguo- no, per valore aggiunto Arezzo (7,8%), Trieste (6,9%), Firenze (6,7%), Bologna (6,1%) e Padova (6 %). In termini di occupazione, come suddetto, la leadership per incidenza dei posti di lavoro sul totale dell’eco- nomia è da attribuire a Milano. Ma il ruolo della cultura non si ferma alla sola quantificazione dei valori della filiera. Importanti sono anche i lega- mi tra cultura e turismo. Turismo culturale: segnali dal mondo, pratiche italiane, disegno delle politiche Secondo UNWTO (l’Organiz- zazione Mondiale del Turismo) il comparto turistico internazionale ha registrato nel 2021 un incremento del 4% rispetto al 2020, un segno di cre- scita riconducibile ai soddisfacenti tassi di vaccinazione e alla crescente domanda di turismo naturalistico nazionale. Sempre a livello globa- le, il 2022 si preannuncia come un anno di ulteriore ripresa, anche se gli scenari geopolitici attuali rappresen- tano una grossa incognita ai fini di un’indagine esaustiva. In pochi mesi, infatti, sembra che tutto sia cambia- Secondo gli ultimi dati Istat, nei primi nove mesi del 2022, in Italia si è registrato un aumento dei flussi turistici del 22,3%. La Rivista · Settembre 2022 50

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