La Rivista

rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transi- zione ecologica indicata dal Next Ge- neration EU. Cultura, creatività e bel- lezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita. Un’infrastruttura necessaria per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, favorisce un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futu- ro come affermiamo nel Manifesto di Assisi”. “Nel 2021 le imprese culturali e cre- ative sono apparse ancora lontane dai numeri del 2019, anno pre-crisi pandemica: la variazione del valore aggiunto nel biennio è infatti pari al – 4,8%, rispetto al -1,2% a prezzi correnti del totale dell’economia ”. È quanto ha sottolineato Andrea Pre- te, presidente di Unioncamere, che aggiunge “ sebbene nel 2021 si sia registrato un recupero del +3,6%, que- sto non ha compensato le perdite del 2020. Il rilancio di questo articolato universo di aziende passa per: una rinnovata attenzione alla sostenibili- tà, ambientale e sociale; una dimen- sione sempre più digitale integrata a quella fisica, cosiddetta phygital, dei servizi; una crescente integrazione di settori, canali e contenuti ”. Produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro Il rapporto permette di analizzare l’evoluzione della filiera in termini di produzione di ricchezza e creazio- ne di posti di lavoro. Sul fronte dei numeri il XII rapporto torna a darci qualche buona notizia, il Sistema Pro- duttivo Culturale e Creativo (SPCC) dopo la crisi degli anni passati torna ad avere un segno positivo, registran- do un incremento del valore aggiunto tra il 2020 ed il 2021 del 4,2%. Ma il rimbalzo del 2021 non ha permesso di recuperare il terreno perso e tornare ai livelli pre-pandemici, in particolare per quanto riguarda i settori afferenti alla sfera live . Tra questi, il biennio ormai alle spalle ha evidenziato una notevole contrazione della ricchezza prodotta soprattutto nelle attività dello spetta- colo (-21,9%; corrispondente in valori assoluti a -1,2 miliardi di euro) e in quelle dedite alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico (-11,8%; pari a -361 milioni di euro). Una sostanziale crescita ha interes- sato, invece, il settore dei videogiochi e software (+7,6%), come risposta alla aumentata necessità di dotarsi di tec- nologie informatiche per ovviare alle restrizioni in atto. Si riscontrano tendenze analoghe sul fronte occupazionale, con le performing arts che scontano mag- giormente le criticità del biennio (ri- levanti soprattutto nel corso del 2020) per via di una base occupazionale ca- ratterizzata da contratti prevalente- mente atipici (-15,6%; -17 mila addetti) e le attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico altret- tanto incapaci di contenere le perdite (-14,6%; -9 mila addetti). Significativi anche i cali di performance registrati dall’audiovisivo e musica e dall’edi- toria. Se il primo si contraddistingue soprattutto per importanti perdite dal punto di vista della generazione Valore aggiunto Occupazione In milioni di euro In % su totale Italia In % su totale economia Migliaia In % su totale Italia In % su totale economia Nord-Ovest 33.805,1 38,2 6,5 504,1 34,5 6,8 Nord-Est 19.087,0 21,5 5,2 323,4 22,2 5,8 Centro 22.022,2 24,9 6,5 349,6 23,9 6,5 Mezzogiorno 13.670,1 15,4 3,8 282,7 19,4 4,1 Totale ITALIA 88.584,4 100,0 5,6 1.459,8 100,0 5,8 Fonte: Unioncamere e Fondazione Symbola, 2022 Valore aggiunto e occupazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nelle zone d’Italia Anno 2021 (valori assoluti, composizioni percentuali e incidenze sul totale economia) La Rivista · Settembre 2022 48

RkJQdWJsaXNoZXIy MjQ1NjI=